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Castello, Occhiuto: il progetto era già stato approvato

“Gentile console Domenico Cappellano, riguardo alla sua lettera inviata alla stampa, e relativa ai lavori di riqualificazione del castello Normanno Svevo della nostra città, mi preme fare alcu…

Pubblicato il: 27/06/2015 – 20:29

“Gentile console Domenico Cappellano, riguardo alla sua lettera inviata alla stampa, e relativa ai lavori di riqualificazione del castello Normanno Svevo della nostra città, mi preme fare alcune precisazioni a lei e ai lettori su alcuni punti specifici che mi riguardano. Al momento dell’insediamento del sottoscritto a Palazzo dei Bruzi, i lavori erano già stati avviati dall’amministrazione che mi ha preceduto, con il progetto approvato dall’allora soprintendente ai Beni culturali, compresa un’iniziale perizia di variante degli interventi redatta da tecnici a suo tempo scelti e incaricati. Professionisti bene inteso che apprezzo sul piano culturale e professionale”. Lo afferma, in una nota, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. 
“Ora – afferma – alla luce delle criticità rilevate oggi quasi a conclusione dei lavori, e che sia io e sia il nuovo soprintendente del ministero dei Beni culturali condividiamo, ho chiesto all’impresa appaltatrice di apportare necessarie migliorie che dovranno essere prima concordate dalle istituzioni chiamate in causa.Tra queste migliorie, come ho già avuto modo di annunciare pubblicamente, rientra il tanto discusso vano ascensore, che comunque rimane necessario per l’accessibilità e completamente esterno rispetto alla struttura originaria. Per intanto, abbiamo fatto redigere un verbale di consegna provvisorio per utilizzare il bene, patrimonio storico-artistico di incommensurabile valore sottratto in passato alla collettività, che oggi finalmente può essere fruito da tutti. Le migliorie sui particolari e sugli elementi accessori da rivedere, a cominciare dall’ascensore, potranno essere realizzate nei prossimi mesi perché non influiscono sulla struttura architettonica originaria e neanche sul suo complessivo pregio artistico. Rispetto al restauro conservativo, le opere realizzate sono difatti coerenti coi principi base del restauro, e anche un occhio non esperto può immediatamente constatare la qualità degli interventi effettuati in tal senso. Per quanto riguarda questi particolari che afferiscono al restauro funzionale, è stato richiesto all’impresa di provvedere a sue spese, ancora prima del collaudo, apportando alcuni miglioramenti. Dunque posso tranquillizzare: osserviamo, monitoriamo e attraverso il confronto opereremo i cambiamenti che sono stati programmati nella giusta direzione. Inoltre, rispetto alla gestione, occorre ribadire che questa è stata affidata a dei soggetti privati solo per quanto concerne alcuni spazi, così com’è avvenuto anche per il museo dei Brettii in riferimento a un regolarissimo bando della Regione Calabria studiato appositamente per la valorizzazione di questi Beni. Il Comune, insomma, garantisce la più ampia fruizione di questo bene storico. Saranno a disposizione dei visitatori, com’è noto, anche delle guide turistiche. Ma il Castello, inoltre, diventerà un contenitore di eventi, attività, mostre che favoriranno lo sviluppo turistico del territorio. La sinergia con i privati va vista nell’ottima dell’arricchimento dei servizi e delle proposte. Mi dispiace, in conclusione, e mi chiedo, e le chiedo, come mai, al contrario di quanto sta avvenendo oggi nei nostri riguardi (che non abbiamo fatto altro che far tornare a nuova vita il Castello), non si è urlato allo scandalo in passato: quando, cioè, alcune scelte scellerate e alcuni scempi perpetuati negli anni ’80 portarono a modificare in modo irreversibile l’impianto architettonico originario con integrazioni di parti murarie, cordoli e solai in cemento armato sopra le volte, nuove aperture e coperture inclinate con tegole. Tutti scempi, questi, che si sono consumati nel silenzio. La ringrazio tuttavia per gli stimoli che sono per noi un apprezzato segno di cittadinanza attiva, e porgo a lei e a tutti i soci Touring Club molti cordiali saluti”.

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