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Lamezia, via crucis per eleggere il presidente del consiglio

LAMEZIA TERME È Francesco De Sarro, 24 anni, Forza Italia, il nuovo presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme. La proclamazione è stata raggiunta alla settima votazi…

Pubblicato il: 27/06/2015 – 19:20
Lamezia, via crucis per eleggere il presidente del consiglio
LAMEZIA TERME È Francesco De Sarro, 24 anni, Forza Italia, il nuovo presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme. La proclamazione è stata raggiunta alla settima votazione del primo consiglio comunale dopo le elezioni amministrative che hanno incoronato il centrodestra del sindaco Paolo Mascaro. Quattro i candidati: Salvatore De Biase e Carolina Caruso per Forza Italia, Luigi Muraca per Lamezia unita (lista civica di Paolo Mascaro) e Pino Zaffina per il Partito democratico. Quest’ultimo è stato l’unico consigliere assente durante le prime due votazioni a causa di impegni professionali. Tre le anime della maggioranza di centrodestra candidate, dunque, ingorgo politico che non ha permesso al Consiglio di raggiungere un accordo rapido e che ha trascinato la seduta dalle 10 del mattino fino al pomeriggio inoltrato. 
Una situazione ben riassunta dal consigliere Tommaso Sonni, già candidato a sindaco per il centrosinistra: “La maggioranza, pur avendo la maggioranza assoluta (15 persone su 24), non riesce a eleggersi da sola”. La prima votazione si è conclusa con 12 schede bianche, 4 voti per Pino Zaffina, 3 per Carolina Caruso, un voto per Mimmo Gianturco (consigliere comunale già candidato a sindaco) e 3 per Tonino Lombardo (imprenditore lametino votato per goliardia). A vuoto anche la seconda prova: 12 schede bianche, 4 preferenze per Pino Zaffina, 5 per Caronina Caruso, una per Luigi Muraca, 3 per Mimmo Gianturco. Dopo una lunga e diplomatica sospensione del Consiglio la seduta è ripresa non senza bagarre all’interno dello stesso centrodestra con un duro intervento di De Biase nei confronti del sindaco Paolo Mascaro con conseguente minaccia di ritirare la propria candidatura, e la replica dello stesso primo cittadino: “Sono un sindaco del fare. Ho costituito la mia giunta nei sette giorni previsti e avrei voluto che non vi fossero tali ritardi nell’elezione del presidente del Consiglio”. Punzecchiature tra candidati della maggioranza con Carolina Caruso che promuove la sua candidatura perché “sono sempre rimasta all’interno del mio partito senza avere cambiato più volte bandiera”. Parole che rimandano al curriculum politico di Salvatore De Biase, passato dalla sinistra alla presidenza provinciale dell’Udc, al Pdl e infine a Forza Italia. 
Anche alla terza votazione non si trova l’accordo pur con un numero limitato di schede bianche: 7 voti per De Biase, 6 per Muraca, 5 per Zaffina, 4 per Caruso, 2 bianche e una scheda nulla. “La maggioranza, pur avendo la maggioranza assoluta, non riesce ad eleggersi da sola”, e’ il commento, a questo punto, di Tommaso Sonni, che propone apertura alla maggioranza purché si converga su un candidato che “dia garanzie alla minoranza” (sottointendendo la chiusura nei confronti di Salvatore De Biase). La quadratura del cerchio non si raggiunge nemmeno alla quarta votazione anche se le preferenze sembrano convergere su Luigi Muraca (8 voti) proveniente dalla lista civica Lamezia unita di Paolo Mascaro. Sei voti per De Biase, 5 per Zaffina, 4 per Caruso, una scheda bianca e un voto per Luigi Muraca classe 1968 (omonimo del candidato, rappresentante di Forza Italia).

 
LITE IN CASA FORZA ITALIA Dopo una sospensione più lunga del previsto il Consiglio riprende con il viso raggiante di Salvatore De Biase e i musi lunghi di Carolina Caruso e Luigi Muraca che preannunciava la scelta della maggioranza di sostenere il candidato di Forza Italia. Polemico Tommaso Sonni che annuncia, come previsto, “autonomia nella scelta del candidato” e ritira l’appoggio alla maggioranza. Carolina Caruso, però, non molla e continua a competere col suo compagno di partito chiedendo “il voto degli indecisi”. 
Il testa a testa tra De Biase e Caruso si concretizza, nella sesta votazione, con 10 voti per entrambi. Due preferenze sono andate a Zaffina, una scheda nulla e due bianche. L’accordo, frutto di oltre un’ora di conciliaboli, non è stato evidentemente raggiunto e questo ha già spento il sorriso di De Biase. Il testa a testa tra i due forzisti resiste anche nella sesta votazione e il Consiglio sembra impantanato più che mai. 
 
L’IRA DEL SINDACO E LA PROCLAMAZIONE Il sindaco chiede scusa ai numerosi e sempre più nervosi cittadini presenti “per una pratica che doveva essere espletata banalmente in mezz’ora”, parla di “sfacelo”, “io non voglio essere compartecipe di questa buffonata”, dice, bacchetta la maggioranza e loda l’opposizione “che ha mostrato maggiore serietà istituzionale della mia maggioranza”. Dopo sette ore di infruttuoso consiglio la riunione viene aggiornata alle 19 per dare modo alla maggioranza di sbrogliare la matassa annodata tra Carolina e Salvatore.

L’assemblea riprende alle 20 col volto scuro, questa volta, di Salvatore De Biase e i volti distesi del sindaco e della minoranza. De Biase prende la parola per dire: “Manca la quadra, serve un atto di coerenza e dignità”. La prefazione per annunciare il ritiro della sua candidatura. Il primo cittadino annuncia il parto di quelle tre ore di sospensione: il giovane Francesco De Sarro, Forza Italia, il più votato tra i consiglieri, 931 voti, 24 anni, studente di farmacia. È lui la quadra che mette d’accordo la maggioranza delle liste civiche e di Forza Italia. Con 19 voti, contro le 5 schede bianche della minoranza e una a favore di Gianturco. Il consigliere anziano, così detto perché più votato alle amministrative, che ha presieduto il Consiglio, si autoproclama presidente ringraziando i vertici del suo partito, da Pino Galati a Iole Santelli. E annuncia di voler avvicinare i giovani alla politica.
Vicepresidente viene eletto un altro giovane, Giuseppe Paladino, della lista Ruberto sindaco, espressione della minoranza.

 

Alessia Truzzolillo
redazione@corrierecal.it

 

 
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