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Regione immobile, agricoltori pronti alla battaglia

CATANZARO Allevatori sul piede di guerra. Motivo del contendere l’immobilismo dimostrato dalla Regione in tema di diritto di pascolo in conto terzi. Un tema che interessa quasi duemila coltivatori …

Pubblicato il: 27/06/2015 – 10:42
Regione immobile, agricoltori pronti alla battaglia

CATANZARO Allevatori sul piede di guerra. Motivo del contendere l’immobilismo dimostrato dalla Regione in tema di diritto di pascolo in conto terzi. Un tema che interessa quasi duemila coltivatori e che rischia di mettere in ginocchio un’intero settore. Il problema è sorto a seguito del varo del decreto ministeriale (D.M. n.1420 del 2015) che ha introdotto il divieto di pascolamento con capi di allevamento di terzi. Dopo l’entrata in vigore di questo provvedimento, in pratica, i titolari di terreni che ne concedono l’utilizzo per garantire l’attività di allevatori di bestiame non proprietari del fondo, non potranno più beneficare della relativa indennità prevista dal regolamento europeo. Un danno, secondo gli imprenditori, enorme sia in termini di tenuta economica delle azienda vista la riduzione di introiti per le imprese agricole sia per il territorio. Venendo a mancare il beneficio molti proprietari di terreni, abbandonerebbero al loro destino queste aree, con il conseguente depauperamento dell’ambiente. Un divieto, quello introdotto dal decreto ministeriale, in realtà derogabile dietro una specifica decisione delle Regioni. Diversamente il rischio di perdere risorse europee destinate agli imprenditori calabresi del settore diventerebbe concreto.

 

LA RICHIESTA INASCOLTATA L’allarme è stato lanciato nei mesi scorsi da Confcoltivatori che, in una lettera inviata al governatore e al consigliere regionale Mauro D’Acri, avevano chiesto un incontro urgente per affrontare il problema innescato dal decreto ministeriale. A cui sono seguite le sollecitazioni anche da parte di altre associazioni di categoria (Anpa, la Cia, Confagricoltura e Copagri). Da qui il vertice avvenuto il 25 marzo scorso al dipartimento Agricoltura in cui Mauro D’Acri, delegato dal governatore a partecipare all’incontro per conto della Regione, avrebbe preso accordi con una folta rappresentanza di agricoltori per risolvere rapidamente la questione. Impegno che, stando alle denunce dei vertici di Confcoltivatori, non sarebbe stato affatto mantenuto e che per questo hanno preso nuovamente penna e carta per chiedere un nuovo incontro urgente. Nella missiva indirizzata oltre che al governatore Oliverio e al consigliere regionale D’Acri, anche al prefetto di Catanzaro, Luisa Latella e al questore del capoluogo, Giuseppe Racca, i responsabili nazionale e regionale di Confcoltivatori – rispettivamente Giorgio Amelio e Giovambattista Benincasa – hanno denunciato che «per tre lunghi mesi quasi 2.000 agricoltori sono stati ingannati da chi aveva promesso la risoluzione immediata del problema». Gli esponenti della categoria ricordano, nella missiva, che la questione dovrà essere risolta rapidamente visto che i termini per presentare la domanda ed ottenere l’indennità dalla Unione europea scadranno il prossimo 10 luglio. Per cui, si legge nella lettera, «se la giunta regionale non si esprime nei prossimi giorni, si creerà un danno per il comparto calcolabile in parecchi milioni di euro all’anno, inoltre migliaia di ettari di terreno non saranno più eleggibili, quindi destinati a perdere per sempre gli aiuti comunitari».

 

PRONTI ALLA BATTAGLIA «Avevamo concordato con la Regione che entro pochi giorni sarebbe stata approvata una delibera della giunta per risolvere la questione. Invece non è avvenuto nulla. Non è stato fatto niente nonostante l’impegno preso davanti un centinaio di imprenditori da parte di chi, come il consigliere regionale D’Acri, conosce molto bene il problema». È dura la posizione di Giovambattista Benincasa, responsabile regionale di Confcoltivatori che annuncia battaglia. «O prendano coscienza del dramma che migliaia di imprenditori stanno vivendo – tuona – o responsabilmente dichiarino di non voler approvare un provvedimento che sostiene il settore. Ma certo non staremo ad aspettare. Se entro pochi giorni non sarà adottato alcuna decisione, siamo pronti ad assediare Catanzaro con i nostri imprenditori e i nostri mezzi per essere ascoltati».

 

Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it

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