REGGIO CALABRIA Nell’inchiesta Rimborsopoli c’è finito fin da subito, eppure le sue “spese allegre” con i soldi dei contribuenti non gli hanno impedito di continuare a lavorare in consiglio regionale. Carmelo Trapani, il fido collaboratore del senatore ed ex consigliere Giovanni Bilardi, nonostante le accuse che gli venivano contestate dalla Procura di Reggio, a causa delle quali gli è stato imposto l'”esilio” (il divieto di dimora in Calabria), è riuscito a trovare un altro “politico amico” disposto ad accoglierlo nella sua struttura.
È il 9 febbraio di quest’anno quando, malgrado le “gesta” di Trapani fossero già state messe in evidenza dai principali organi di stampa, Giovanni Arruzzolo, neo consigliere regionale e capogruppo di Ncd – lo stesso partito di Bilardi – gli concede un posto nel suo staff in qualità di responsabile di struttura al 50%. Un nuovo incarico dopo quello ricoperto alla corte di Bilardi, quando quest’ultimo era capogruppo della lista Scopelliti presidente.
Arruzzolo, fortemente appoggiato durante la campagna elettorale proprio dal parlamentare alfaniano, ha quindi deciso di non privarsi della “professionalità” di Trapani. Che, da contratto, per le sue prestazioni a Palazzo Campanella ha percepito, almeno fino a ieri, 1.861 euro.
LE SUE SPESE L’ordinanza alla base delle tre custodie cautelari ai domiciliari – per l’assessore regionale Nino De Gaetano e gli ex consiglieri Bilardi e Fedele – e dei 5 divieti di dimora tratteggia con chiarezza il modo di intendere la cosa pubblica di Trapani. È lui che, subito dopo l’interrogatorio in Procura di Bilardi, viene immortalato dalle telecamere di sorveglianza del Consiglio mentre riporta nella sede del gruppo il televisore Grundig su cui gli inquirenti avevano chiesto conto al consigliere.
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Il collaboratore di fiducia è una presenza fissa nelle note spese della Lista Scopelliti. «Lui pagava qualche sciocchezza, qualche altra cosa e poi io gli rimborsavo i soldi», spiegherà Bilardi agli investigatori. Inezie e piccole “commissioni” che arrivano a 86mila euro, più rimborsi per spese di 4mila euro. Trapani avrebbe utilizzato i soldi del Consiglio per un notebook Asus ma anche per prodotti di salumeria. Senza dimenticare la sostituzione del set gomme per un’Audi. Il consigliere possedeva una macchina tedesca? «Ce l’ha lui (proprio Trapani, ndr) l’Audi», confermava ai pm.
Il collaboratore di Bilardi e di Arruzzolo, però, si è “svenato” soprattutto per pranzi e cene, per i quali ha speso 32.934 euro di soldi pubblici. E poi cravatte, foulard e molto altro. Trapani, dopo lo scoppio dello scandalo, non è stato allontanato: è stato ricollocato.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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