REGGIO CALABRIA «Martedì prossimo 30 giugno, la prima commissione “Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento”, presieduta dal consigliere Franco Sergio, discuterà la proposta di legge sulla promozione della parità di accesso tra uomini e donne alle cariche elettive regionali». Lo ha annunciato il consigliere regionale di “Calabria in rete”, Flora Sculco, in occasione del convegno dal titolo “Donne, politica e società. Un nuovo protagonismo” che si è svolto a Isola Capo Rizzuto. Spiegando «il valore della proposta normativa da me presentata che, ove approvata, rivoluzionerà i meccanismi di rappresentanza in seno all’assise regionale nella direzione di una concreta e garantita partecipazione delle donne ai processi decisionali e politici», Flora Sculco ha aggiunto: «Non posso che sottolineare la sensibilità del presidente Franco Sergio per la tempestività con cui ha inserito all’ordine del giorno della seduta questa proposta normativa». «Da quando ci siamo insediati – ha ribadito – abbiamo efficacemente lavorato per valorizzare la risorsa donna nelle istituzioni, con l’approvazione all’unanimità dell’emendamento allo Statuto che stabilisce l’obbligo di avere in giunta regionale almeno il 30 per cento di donne. Un percorso che è proseguito con una mozione, anche questa licenziata col placet dell’intero Consiglio, sulla parità di genere affinché il sistema degli enti locali e ogni istituzione pubblica si adeguino alle previsioni della legge Delrio, stabilendo persino per i Comuni al disotto dei 3 mila abitanti, l’esigenza di garantire la presenza delle donne in ogni organismo di governo».
«Siamo dunque a una svolta che vede la Calabria regione apripista – per lo Statuto siamo l’unica regione – e che prende atto del valore prezioso delle donne. Il loro coinvolgimento – evidenzia Flora Sculco – non è solo un obbligo di legge, ma è il riflesso di una nuova maturità culturale di cui la politica, deve far tesoro per mantenere il dialogo e il confronto con le istanze che promanano dalla società civile. La più incisiva presenza femminile nelle istituzioni consentirà alla Calabria di fare quel salto di qualità possibile solo grazie allo sguardo delle donne, al loro pragmatismo e alla loro sensibilità. La partecipazione delle donne in politica, nelle istituzioni e nei ruoli amministrativi e di governo a qualunque livello, rappresenta infatti un valore aggiunto». «Innovazione, legalità, maturità culturale e civiltà, le parole che sento di racchiudere in questa proposta di legge», rilancia Sculco. «Senza alcun onere finanziario a carico del bilancio regionale, il progetto si muove in attuazione dei principi di cui agli articoli 3, 51, primo comma, 117, settimo comma, e 122 della Costituzione, nonché del comma 2 dell’articolo 38 dello Statuto regionale. L’obiettivo è garantire, nel sistema elettivo regionale, il principio di equilibrio di entrambi i generi, raccogliendo un principio ormai consolidato nella giurisprudenza europea e costituzionale. La proposta – continua – si pone in linea con la legge 215/2012 nonché con il novellato articolo 35 dello Statuto che introduce la misura minima del 30 per cento per la rappresentanza di genere all’interno della giunta regionale. Tale proposta di legge, quindi, riforma la legge regionale 1/2005, in modo che anche la Regione Calabria assicuri «pari opportunità tra donne e uomini» (articolo 51 Cost.) e che il sistema elettorale calabrese promuova «la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive» (articolo 117, settimo comma, Cost.). Si tratta di una facoltà aggiuntiva, che introduce …una norma riequilibriatrice volta a ottenere, indirettamente ed eventualmente, il risultato di un’azione positiva. Tale risultato – precisa Sculco – non sarebbe, in ogni caso, effetto della legge, ma delle libere scelte degli elettori, cui si attribuisce uno specifico strumento utilizzabile a loro discrezione (Corte costituzionale sentenza n. 4/2010). In particolare, l’articolo 1 modifica il comma 2 dell’articolo 2 della legge regionale 1/2005 prevedendo che, in caso di espressione di due preferenze, una debba riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile della stessa lista, a pena di annullamento della seconda preferenza. L’articolo 2 prevede, poi – conclude la consigliera di “Calabria in rete” – l’adattamento delle schede di votazione al correlato principio di parità di accesso di uomini e donne alle cariche elettive regionali». Al convegno hanno preso parte rappresentanze del Comune di Crotone, del Comune di Isola Capo Rizzuto, nonché esponenti dell’associazionismo, delle scuola e delle imprese.
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