«L’inchiesta della magistratura delinea in Calabria una situazione grave». Lo ha detto il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, sentito dai giornalisti a margine di una iniziativa politica. «Riponiamo massima fiducia nell’azione dei magistrati – ha aggiunto Guerini – affinché venga fatta piena chiarezza su fatti. È quindi evidente la necessità di giungere in tempi brevi alla formazione di una nuova giunta regionale che sia fortemente ispirata a criteri di forte rinnovamento. Il Pd calabrese – ha concluso il vicesegretario del Pd – deve essere unito in questo passaggio, sostenendo insieme al presidente Oliverio il processo di cambiamento che è necessario attuare».
BEVACQUA: RESETTARE TUTTO
Il consigliere regionale Mimmo Bevacqua non ha dubbi sulla strada da intraprendere dopo il ciclone Rimborsopoli. «Le vicende che hanno travolto la politica calabrese sono gravi e preoccupanti. Attendiamo sereni l’accertamento dei fatti – sostiene l’esponente del Pd – ma non vi è dubbio che, nella compagine politica e di governo, la situazione debba essere assunta come spartiacque. In politica la trasparenza è un imperativo morale assoluto. Chi occupa ruoli importanti nelle istituzioni non deve essere sfiorato da nessuna ombra».
«Al presidente Oliverio – dice Bevacqua – chiediamo di mettere in atto una forte rottura con quanto è accaduto. Si tratta di fatti che riguardano la vecchia legislatura mentre Oliverio non è stato né ora né mai sfiorato da alcun dubbio avendo sempre agito nella massima trasparenza. Il presidente ora ha la possibilità di rompere con un sistema che da 25 anni condiziona la Calabria, di spalancare le porte al cambiamento, di puntare sulla qualità e la trasparenza. Faccia una giunta tutta nuova, investa sulle migliori energie, chieda fiducia ai calabresi che non gliela negheranno su queste scelte. In consiglio regionale saremo in molti a sostenere una svolta decisa e determinata. Paradossalmente da questa brutta e squallida vicenda potrebbe aprirsi una occasione di vero cambiamento e di unita vera nel governo della regione. Sta però al presidente recepirlo ed attuarlo, resettando anche il risultato delle primarie, al fine di recuperare serenità nelle scelte e nella valorizzazione delle migliori energie presenti in consiglio e all’esterno. Sono certo che il presidente lo farà e sicuramente troverà nell’ area politica nella quale gravito sostegno ad ogni livello di responsabilità. I fatti che emergono dall’inchiesta della Procura di Reggio – conclude il consigliere regionale del Pd – sono di grave spregiudicatezza e squallore. Questi personaggi che da lunghi anni hanno determinato le sorti del centrosinistra, e non solo, dovrebbero seriamente riflettere sull’opportunità o meno di continuare attivamente nell’impegno politico. Io credo che la gente sia stanca e nauseata di una certa politica».
TALLINI: CI VUOLE UNA RISPOSTA ANCHE SUI VERTICI DEL CONSIGLIO
«Giunta del presidente e giunta di alto profilo – sostiene il consigliere regionale di Fi Mimmo Tallini – non sono le soluzioni più opportune e credibili per risolvere la crisi generata dall’inchiesta giudiziaria, ma ancor prima dall’assoluto immobilismo del presidente Oliverio. Ci sono forti e stridenti contraddizioni nelle due ipotesi proposte. Se si persegue la giunta del presidente, vorrebbe dire che quella attuale non è la giunta del presidente, mentre tutti sappiamo che gli assessori sono stati scelti, voluti e difesi da Oliverio. Se si persegue la giunta di alto profilo, vorrebbe dire che quella attuale non è adeguata, mentre Oliverio ha sempre detto il contrario, definendola anche recentemente la giunta della svolta democratica in questa regione. Basterebbero queste banali osservazioni per scoraggiare l’una e l’altra soluzione. Io penso che se nuova giunta dovrà esserci, ciò potrà avvenire solo come espressione di una risposta istituzionale ad un’emergenza e ciò non può che passare attraverso un reset che riguardi anche i vertici del consiglio regionale»
NCD: UNA COMMISSIONE SPECIALE SUI RILIEVI DEL MEF
Di tenore diverso le posizioni del coordinamento regionale di Ncd: «Riteniamo che la Calabria debba vedere tutti i partiti con senso di responsabilità impegnati nella proposta di soluzioni e non nella trincea facile e sterile della demagogia. La Regione può e deve incontrare un processo di iniziale cambiamento introducendo alcune regole basilari. Intanto, lo snellimento delle sue funzioni, che vanno sempre più adattate a una logica di indirizzo e di programmazione. Poi – prosegue la nota di Ncd – la scelta di dirigenti che siano espressione di merito e di culture nuove, senza fossilizzazioni. Per questo, ribadiamo l’invito a Mario Oliverio di raccogliere la proposta che noi abbiamo scritto nel nostro programma elettorale, di istituire una commissione speciale sui rilievi formulati dal Ministero per l’Economia e le Finanze. Non possiamo delegare sempre alla magistratura il compito di bonificare le aree grigie dentro le quali sono cresciuti privilegi e caste, che hanno detenuto peraltro il vero potere in Calabria. Non si tratta di sostituire nomi, perché questo esercizio risulterebbe vano se non si creassero le condizioni per interventi radicali. La Commissione sui rilievi del Mef, affidata a magistrati in pensione e ad alti esponenti della burocrazia , che siano credibili».
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