REGGIO CALABRIA Due condanne confermate, 5 assoluzioni e una riduzione di pena. Così la Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria ha riformato la sentenza di primo grado emessa dal gup di Reggio Calabria nell’ambito del processo scaturito dall’operazione “Confine” sull’omicidio del boss della cosca dei “viperari” di Serra San Bruno, Damiano Vallelunga, ucciso il 27 novembre 2009 davanti al Santuario dei Santi Cosma e Damiano a Riace, nel Reggino.
Per Angelo Misiti, ritenuto l’esecutore materiale del delitto, la Corte d’Assise d’Appello ha riformato la condanna di primo grado (ergastolo) in 18 anni di reclusione. Le cinque assoluzioni, per non aver commesso il fatto, riguardano invece Luigi Vallelonga e Cosimo Franzè (a cui erano stati inflitti 8 anni in primo grado), Bruno Vallelonga (6 anni e 4 mesi in primo grado), Renato Comito, 6 anni in primo grado, Vincenzo Franzè (4 anni e 4 mesi in primo grado). Confermate infine le condanne a 6 anni e 8 mesi per Domenico Ruga e a 2 anni e 8 mesi per il collaboratore di giustizia Michael Panaija. Nel processo si sono costituiti parte civile i Comuni di Serra San Bruno, Stilo, Caulonia, Monasterace, Riace e la Provincia di Reggio Calabria.
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