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Gentile: Oliverio non ha voluto il confronto

CATANZARO «Credo che si debba fare un necessario distinguo tra ciò che appartiene alla magistratura e ciò che appartiene alla politica». Lo afferma il senatore Antonio Gentile, coordinatore regiona…

Pubblicato il: 29/06/2015 – 13:42
Gentile: Oliverio non ha voluto il confronto

CATANZARO «Credo che si debba fare un necessario distinguo tra ciò che appartiene alla magistratura e ciò che appartiene alla politica». Lo afferma il senatore Antonio Gentile, coordinatore regionale Ncd. «C’è un problema forte alla Regione – prosegue – ed è politico e non si vedono segnali di innovazione, nè si assiste a una interlocuzione tra il governatore e i partiti politici. Nessuno mette in dubbio che Oliverio sia una brava persona ma qui non si tratta di fare l’esame del Dna, né di organizzare una selezione tra guelfi e ghibellini. Da sette mesi abbiamo un governo regionale ridimensionato, con un programma che non si riesce a scorgere. C’è un aspetto che continua a essere sottovalutato che è quello della crisi del regionalismo che ha fagocitato chiunque si sia avvicinato alla gestione. Ciò che il governatore sembra sottovalutare è la perdita del rapporto con la comunità, in pochi mesi e in ragione di un centralismo che determina implosione per coloro i quali amministrano. Avevamo chiesto un confronto ad Oliverio sulle nostre proposte, ma ci è stato sempre negato. Avevamo proposto la riforma del mandato per i consiglieri, l’allineamento della retribuzione massima dei dirigenti ad un tetto, la semplificazione degli atti, l’apertura di un tavolo di discussione sul Mef affidato a persone autorevoli: né Oliverio, né Magorno ci hanno mai risposto. Fare finta di nulla su rilievi importanti che la magistratura contabile ha inviato alle istituzioni, significa abdicare al proprio ruolo e lasciare tutto nelle mani della giustizia. Sappiamo di non essere nuovi alla politica come non lo è il presidente, ma segnare una traccia demagogica fra esperti e neofiti, prescindendo dal valore, non porta a niente. Dall’altra parte abbiamo un partito di opposizione, Forza Italia (la cui storia coincide con la nostra e che rispettiamo profondamente), che brandisce le firme per un referendum e poi si chiude nel silenzio, facendo andare la questione su un binario morto: questo modo di porsi indebolisce la credibilità dei partiti e rende ancora più difficile il compito di chi governa. I nostri consiglieri sono stati eletti in autonomia e non devono dire grazie a nessuno: sono persone che hanno cultura di governo, ma dinanzi alla chiusura del Pd e di Oliverio non possono che agire senza alcun vincolo. Il futuro ci pone davanti la questione della legittimità della legge elettorale rispetto alla quale bisogna capire prospettive e determinazioni. Il compito del presidente oggi – conclude Gentile – è quello di dare risposte alla collettività, anche se egli ha voluto assumersi ogni responsabilità delle sue scelte, evitando un confronto che sarebbe stato utile e necessario per difendere la Calabria. Un confronto che abbiamo cercato, senza nulla a pretendere, per il bene della Calabria, su sanità e infrastrutture per esempio, ma che ci è stato puntualmente negato».

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