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Il Piano rifiuti targato Oliverio, tra differenziata e Ecodistretti

LAMEZIA TERME L’obiettivo non è certo modesto, specie se il presupposto è l’infinita emergenza che, in Calabria, sembra aggravarsi ulteriormente col passare degli anni (e delle giunte regionali). E…

Pubblicato il: 02/07/2015 – 15:56
Il Piano rifiuti targato Oliverio, tra differenziata e Ecodistretti

LAMEZIA TERME L’obiettivo non è certo modesto, specie se il presupposto è l’infinita emergenza che, in Calabria, sembra aggravarsi ulteriormente col passare degli anni (e delle giunte regionali). E infatti, nei documenti presentati dal dg Mimmo Pallaria alla commissione consiliare Ambiente si riconosce che «c’è da fare molto» per avviare il percorso «Zero discariche» e creare un ciclo virtuoso di gestione dei rifiuti «fondato su una attenta politica della prevenzione, sulla raccolta differenziata e sul recupero/riciclaggio». Il dirigente del dipartimento Ambiente ha illustrato gli indirizzi per l’aggiornamento delle linee guida per la rimodulazione del nuovo Piano di gestione dei rifiuti, per la verità abbastanza generici e slegati dalle emergenze più impellenti, spiegando che la nuova politica in materia della Regione Calabria deve basarsi sull’attivazione di «concrete politiche di prevenzione nella produzione dei rifiuti», sull’organizzazione capillare della raccolta differenziata delle frazioni non biodegradabili (cellulosiche, plastiche, vetro, metalli, legno, eccetera) e su una nuova configurazione impiantistica che sia funzionale alla differenziata e al recupero delle materie prime seconde contenute nei rifiuti. «Tale previsione – si legge nelle linee guida – peraltro consente di massimizzare il contributo Conai ai comuni sulla raccolta differenziata che, com’è noto, è legato alla qualità del materiale conferito con benefici per il sistema tariffario».
Lo smaltimento in discarica, secondo gli indirizzi della Regione, dovrà essere un’attività sempre più residuale, da contenere in un range compreso tra il 10% e il 15%, contro l’attuale 69%. Ma per arrivarci bisognerà avere a disposizione «adeguate strutture impiantistiche di sostegno» che abbiano come principale obiettivo la valorizzazione della differenziata. «L’organizzazione tipica attuale di gestione del ciclo dei rifiuti – si legge nel documento – è generalmente articolata in una serie di centri di raccolta (e quindi di costo) che implicano, per altro, la moltiplicazione degli impatti sull’ambiente e sul territorio. Tale sistema presenta un insieme di criticità sia di ordine economico che di ecosostenibilità».

 

ECODISTRETTI L’alternativa, nelle intenzioni della Regione, sta nell’idea di Ecodistretto. In questo ambito è prevista una piattaforma in grado di valorizzare la raccolta differenziata delle frazioni cellulosiche, plastiche, dei metalli e del legno. Ed è prevista anche la gestione del vetro. «Tale piattaforma – si legge nei documenti presentati da Pallaria in commissione – a valle dei trattamenti, consente di massimizzare il contributo ai Comuni da parte dei Consorzi di Filiera del Conai in quanto la raccolta differenziata risulterà pulita (con la ulteriore possibilità di essere separata per polimeri) , assicurando cosi ai Comuni il massimo contributo Conai». Oggi, invece, a fronte di una spesa di 100 per fare la differenziata ai Comuni viene restituito circa 40. «Ottimizzando il sistema dei trasporti e della valorizzazione con piattaforme di prossimità l’obiettivo è di garantire che a fronte di una spesa di 40 si possa ottenere 100, fornendo cosi alle amministrazioni comunali un forte incentivo anche di carattere economico». Il ragionamento si basa sul fatto che la differenziata deve passare per un impianto di valorizzazione che possa eliminare le frazioni improprie e separare le varie componenti. «Tale assunto – è il caso riportato nelle carte – ha portato diversi comuni nella regione Veneto ad organizzare modelli di raccolta differenziata basati ad esempio sulla aggregazione di vetro-plastica-legno che le piattaforme di valorizzazione sono in grado di separare perfettamente, riducendo così i costi della raccolta». Così, attraverso le piattaforme di recupero e valorizzazione, secondo la Regione si potrebbe ipotizzare una differenziata di tipo multimateriale “porta a porta” riducendo i costi della raccolta ed affidando all’impianto la funzione di separazione e selezione delle materie prime seconde. Impianti, questi, di cui «si evidenzia la estrema affidabilità di vari sistemi di selezione ottica dei rifiuti del tutto automatica, che è in grado di selezionare qualunque tipologia di materiale».

 

COME INCENTIVARE LA DIFFERENZIATA La prima delle azioni che la Regione individua come da intraprendere «per un effettivo sviluppo della raccolta differenziata» riguarda la corretta informazione ai Comuni. A tale proposito Conai (Consorzio nazionale imballaggi) con gli enti locali una serie di progetti formativi rivolti a funzionari e amministratori pubblici. Quindi è necessaria la «messa a disposizione – ma viene da chiedere da parte di chi?, ndr – di specifici strumenti finanziari a supporto di iniziative e progetti mirati allo sviluppo della raccolta differenziata». Quindi le ulteriori azioni da mettere in campo: «Progressiva eliminazione dal territorio dei cassonetti ed attivazione di una raccolta domiciliare “Porta a porta”, e/o di “prossimità”, anche prevedendo l’impiego di “isole a scomparsa”; intercettazione puntuale per le utenze mirate (bar, ristoranti, alberghi, aree turistiche, ecc); consegna al più elevato numero di utenti degli strumenti per effettuare la raccolta differenziata; verranno altresì studiati meccanismi “premianti” per i cittadini più virtuosi che conferiscono nelle isole ecologiche e/o nelle isole a scomparsa».

 

Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it

Le linee guida della Regione

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