MONTALTO UFFUGO È stato rinviato a giudizio con l’accusa di sequestro di persona, un 22enne di Montalto Uffugo che lo scorso gennaio venne accusato dai carabinieri di avere legato mani e piedi con delle catene il fratello di 14 anni impedendogli di poter uscire di casa. La storia è controversa. Il 29 gennaio una telefonata alla stazione dei carabinieri di Montalto avverte i militari che un minorenne si trova in casa legato con delle catene. A chiamare era stato il fratello maggiore, autore del presunto sequestro, il quale spiega ai carabinieri – che si trovano difronte alla scena del ragazzino legato – di avere agito così perché l’adolescente è ribelle e ingestibile, come spesso accadeva non voleva andare a scuola e avrebbe sicuramente frequentato cattive compagnie. Nel corso delle deposizioni, lo stesso minore ammette di avere – un po’ per sfida un po’ sul serio – incoraggiato egli stesso il fratello a legarlo. Ma non solo, ascoltato dai carabinieri di Montalto con l’ausilio di un esperto dell’ascolto dei minori, lo psicologo Marco Pingitore, l’adolescente rende dichiarazioni quantomeno singolari. Afferma, infatti, di avere chiesto lui al fratello di mettergli le catene per creare i presupposti che accelerassero i tempi di accoglienza nella casa-famiglia. Secondo lui, spiega, era l’unico modo per evitare cattive compagnie e aggiunge che la famiglia e il fratello gli vogliono bene e non gli hanno mai fatto del male.
Il ragazzino ha, inoltre, dei precedenti per furto e per detenzione di sostanze stupefacenti. Accolto nella casa-famiglia a febbraio, è scappato a maggio. Un rapporto dei servizi sociali lo ha definito ribelle e difficilmente gestibile mentre la famiglia – padre operaio in cassa integrazione e madre disoccupata – è stata considerata sana. Maturo ed equilibrato è stato poi definito il fratello maggiore, difeso dall’avvocato Chiara Penna. Ma la vicenda resta e il 22enne è da oggi imputato – su disposizione del gup Sergio Caliò – per sequestro di persona aggravata dal rapporto di parentela e dalla minore età della parte offesa. La prima udienza si terrà il prossimo 17 novembre.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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