REGGIO CALABRIA L’infinita emergenza del settore e la redazione del del Piano di gestione dei rifiuti della Regione Calabria sono stati i temi centrali dell’audizione del direttore generale del dipartimento Ambiente, Domenico Pallaria, di fronte alla commissione consiliare Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente presieduta da Nicola Irto.
Pallaria ha presentato all’organismo consiliare una serie di documenti sullo stato attuale del settore, partendo dalla premessa che persiste tuttora in calabria una situazione ai limiti dell’emergenza igienico-sanitaria. Il mancato completamento del sistema tecnologico e infrastrutturale, e l’inadeguata gestione della differenziata, hanno determinato, ha spiegato il dg illustrando le ordinanze adottate negli ultimi mesi, uno squilibrio tra la quantità di rifiuti prodotti e la capacità di trattamento del sistema tecnologico e delle relative discariche. Per questo, secondo il dirigente del dipartimento, la tempistica necessaria a completare la dotazione infrastrutturale «mal si concilia» con la situazione di emergenza, e quindi «non potendo altrimenti provvedere» si è rivelata «essenziale» l’emanazione di ordinanze contingibili e urgenti.
La Regione, secondo i documenti presentati da Pallaria, può già contare sui progetti preliminari dei poli tecnologici di recupero di materia prima e seconda e su tutti i progetti di riefficentamento funzionale degli impianti esistenti da trasmettere alla Sua che, una volta approvati, porteranno alla pubblicazione dei bandi di gara di valenza europea. In quanto a copertura finanziaria, il dg ha chiarito che ai nuovi poli tecnologici di Catanzaro e Reggio saranno destinate risorse per circa 77 milioni di euro derivanti dalla delibera Cipe 79/2012. Questi impianti, stando alle previsioni del dipartimento, effettueranno il trattamento anaerobico della frazione umida da raccolta differenziata, con produzione di energia elettrica e di compost di qualità da usare come ammendante in agricoltura. Per il polo tecnologico del Cosentino e per la riprogettazione dell’impianto di Rossano, invece, sarebbe possibile stanziare 86 milioni di euro nell’ambito della programmazione Por fesr 2014-2020 o, in alternativa, «forme di partenariato pubblico-privato». Quindi, per il completamento delle linee 3 e 4 del termovalorizzatore di Gioia Tauro si potrebbero stanziare 30 milioni dal Por Fesr 2014-2020 o, anche qui, un partenariato pubblico-privato. Per il riefficentamento impiantistico, inoltre, 16,3 milioni di euro dal Por Fesr 2007/2013 e 3,7 milioni dalla tariffa che i comuni devono corrispondere alla regione. Infine, per la discarica di Motta San Giovanni, a servizio del nuovo impianto di reggio, altri 9 milioni di euro dalla delibera Cipe 79/2012.
Intanto, si legge nella relazione del dg, sono in corso di approvazione tutti i progetti per l’affidamento della gestione degli impianti di Catanzaro, Rossano e di quelli ricadenti in provincia di Reggio. E la Regione ha individuato tre step per definire le strategie future sui rifiuti. Il primo (aprile-ottobre 2015) è occupato dalla gestione dell’emergenza che, come sempre, si acuirà nei mesi estivi. Il secondo (novembre 2015-giugno 2016) prevede «l’avvio a normalizzazione del sistema di gestione dei rifiuti prevedendo una crescita della raccolta differenziata fino ad almeno il 40% come valore medio regionale» con cui si dovrebbe evitare che nelle discariche arrivi più del 30% del totale dei rifiuti prodotti. Il terzo (luglio 2016-giugno 2017)ipotizza un sistema a regime con la differenziata al 50%.
Pallaria ha quindi illustrato con l’aiuto le linee guida per la rimodulazione del nuovo Piano di gestione dei rifiuti (vedi allegato in basso).
D’altro canto la Commissione, per bocca di Irto, ha suggerito determinate questioni «in termini di collaborazione al lavoro di redazione» del Piano rifiuti. Rilevato che nel Piano manca una sezione dedicata ai rifiuti speciali, in particolare all’amianto, il presidente dell’organismo ha aggiunto che
questo tema, come quello delle discariche a norma di sicurezza ambientale dei territori, riferibili alla Regione, «dovrebbero essere un obiettivo così integrato nella pianificazione del territorio (oltre il sito di Crotone)». Da qui la «necessità di aggiornare» il provvedimento anche con le indicazioni della Commissione riguardanti gli interventi prioritari per la protezione ambientali dei siti inquinati.
Per ciò che riguarda la gestione e i progetti della filiera dei rifiuti e del riciclo delle risorse in un’ottica di “zero waste/zero rifiuti”, poi, Irto ha spiegato che «il Piano di Rifiuti della Regione Calabria non potrà non tenere conto di quanto espresso nel Dlsg n.152/2006 e la legge del 27 dic. 2006, n.296 (sugli obiettivi da raggiungere per la raccolta differenziata) e già stabilito con le “Linee guida per la rimodulazione del Piano Regionale di Gestione di Rifiuti della Regione Calabria, Approvate con delibera di Giunta Regionale n°. 49 dell’11/2/2013”. Inoltre – ha proseguito – la Direttiva Quadro sui Rifiuti 2008/98/CE recepita dall’ordinamento nazionale con il Dlgs n.205/2010 (art.11 pto 2, lett. a) stabilisce che, entro il 2020 “la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti quali, come minimo, metalli, plastica e vetro provenienti da nuclei domestici, e possibilmente di altra origine, nella misura in cui tali flussi di rifiuti sono simili a quelli domestici, siano aumentati almeno complessivamente del 50%». Secondo il presidente della Commissione, quindi, «occorre promuovere la politica che in Italia si sono dati oltre 215 comuni, in Calabria per primi i comuni di Amaroni (Cz) e Cerzeto (Cs) e che attraverso la strategia “rifiuti zero” consente la protezione per la qualità di suoli e dell’aria». A questo proposito, la Commissione
intende collaborare con il governo regionale alla definizione del Piano «sottolineando la necessità di aggiornare le informazioni ed i dati della produzione effettiva dei rifiuti in Calabria e della gestione, riferendosi anche a quanto emerso dal Dossier prodotto da Ispra per il 2014 (Rapporto Rifiuti Urbani 2014-Ispra)».
Ai lavori della Commissione hanno fornito il loro contributo i consiglieri Orlandino Greco (Oliverio presidente), Arturo Bova (Democratici progressisti), Giovanni Arruzzolo (Ncd) e Giovanni Nucera (Per la Sinistra).
s. pel.
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