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Salvini mostra il dito medio ai contestatori

CROTONE «I contestatori? Io li amo». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini all’uscita dal Cara di Isola Capo Rizzuto. Uscito dalla struttura, ha alzato il dito medio della mano destr…

Pubblicato il: 02/07/2015 – 13:31
Salvini mostra il dito medio ai contestatori

CROTONE «I contestatori? Io li amo». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini all’uscita dal Cara di Isola Capo Rizzuto. Uscito dalla struttura, ha alzato il dito medio della mano destra nei confronti degli antagonisti che lo aspettavano all’esterno. E che, nei suoi confronti, non sono stati teneri. Il leader della Lega è stato accolto dai fischi di quanti protestavano contro la sua visita in Calabria.
Erano circa una ventina le persone che lo hanno aspettato, con tanto di striscioni di protesta.
Sullo striscione dei contestatori era riportata la frase “Crotone non ti vuole #maiconsalvini”, frase che è diventata anche uno slogan ripetuto più volte, quando il leader della Lega è uscito dal centro di accoglienza, dopo averlo visitato.

 

salvini protesta

 

Mentre il leader della Lega si trovava nella struttura, il segretario nazionale del Sap (Sindacato autonomo di polizia) Gianni Tonelli, ha manifestato contro il divieto impostogli dalle forze dell’ordine di accedere al Cara. «Un mese fa, come la documentazione dimostra, mi hanno autorizzato a entrare – ha affermato Tonelli – oggi invece no, quindi invito il ministro Alfano a riflettere sulla gestione della sicurezza. Non si può gestire la sicurezza con i dispettucci, semplicemente perché la nostra azione sindacale “pizzica” il ministro tutti i giorni».

 

salvini sap

Dopo la visita effettuata al centro di accoglienza, Salvini, accompagnato dal coordinatore regionale del movimento “Noi con Salvini”, Domenico Urciolo, non fa più di tanto caso alle contestazioni e si intrattiene per qualche minuto con la stampa.
«Ci sono sei persone che manifestano, quindi me ne farò una ragione – ha esordito, mentre i cori di protesta si facevano sempre più accesi – con una disoccupazione record italiana e una situazione fuori controllo penso che il problema di questa terra non sia Salvini, ma i politici calabresi».
Subito dopo il segretario del Carroccio ha concentrato le sue valutazioni su ciò che ha visto nel centro di accoglienza: «Ho visto un campo ben tenuto, ma c’è qualcosa che evidentemente non funziona – continua – perché non ci si può mettere nove mesi a riconoscere il 70% di gente che passa da qua e che verrà riconosciuta come immigrata clandestina, che costa più di 20 euro al giorno. E attorno a loro gira un business di circa da decine di milioni di euro. C’è qualcosa che non funziona, non per chi gestisce il campo, ma per una politica migratoria demenziale da parte di un governo pericoloso».
«Calabria e Sicilia dovrebbero tornare al voto domani mattina – ha poi proseguito Matteo Salvini – perché non può una terra di quasi due milioni di abitanti essere governata da gente che è più dentro che fuori, quindi se l’Italia è un Paese normale, la Calabria torna a votare il prima possibile. Non è possibile che solo in Italia i condannati possono governare le regioni».
«La Lega non ha mai governato la Calabria – ha detto ancora Salvini, prima di dirigersi verso la stazione ferroviaria di Crotone – quindi se questa terra si trova in questa situazione credo sia solo colpa di chi l’ha governata fino ad oggi». Molto a suo agio con i temi della politica, meno con le domande sulla criminalità organizzata: «Non faccio il giudice, non so lei». Così Salvini ha risposto ad una domanda posta dai giornalisti sui presunti rapporti tra Lega e ‘ndrangheta emersi dall’inchiesta della Dda di Reggio Calabria sull’ex tesoriere del partito Belsito. «La Lega – ha aggiunto Salvini – ha cambiato tutto quello che poteva cambiare. Quindi sono soddisfatto del fatto che la Lega stia volando nei consensi perché ha avuto la forza di cambiare».
Il leader della Lega ha poi proseguito il suo tour e si è diretto verso la stazione ferroviaria di Crotone dove ha trovato «una situazione incredibile».
«Quella non è una stazione – ha ribadito il leader – e certe cose credo che le devi vedere, perché se te li raccontano non è lo stesso. Non si può avere una cosiddetta stazione in quelle condizioni. C’era uno che si faceva la doccia in mezzo ai binari, ma stiamo scherzando? Non è accettabile una cosa del genere».

 

salvini mano

Ultima tappa per Salvini è stata la Questura di Crotone, sede circondata da una serie di strutture abusive abitate da alcune famiglie rom da circa 60 anni. «Anche qui è tutto abusivo? La situazione è desolante – chiude il leader leghista – tra l’altro ho anche visto in che condizioni lavora la Polizia di stato e scusate ma se questa è una questura…».

 

Maria Dora De Caria

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