REGGIO CALABRIA Sulle urgenti azioni da intraprendere contro i pericoli derivanti dall’utilizzo di Clorpirifos etile in agricoltura, ha presentato un’interrogazione (rivolta al presidente della Regione) il consigliere regionale della Casa della libertà Giuseppe Graziano. «Occorrono – afferma – azioni concrete e una persistente campagna di sensibilizzazione per ridurre al minimo indispensabile l’utilizzo di pesticidi in agricoltura. Soprattutto per quanto riguarda i trattamenti con Clorpirifos etile, potente pesticida utilizzato per rendere gli ulivi, ma anche le altre colture, dalla frutta agli ortaggi, immuni dagli attacchi dei parassiti e i cui residui nell’olio sono alla base di alcune malattie dannose per il cervello dei bambini. Serve, pertanto, che la Regione investa su un’adeguata attività di sensibilizzazione che coinvolga, in prima battuta, coltivatori, produttori e agricoltori affinché il loro encomiabile e quotidiano lavoro non venga vanificato a causa della mancanza di un’utile informazione sul corretto uso e sulla pericolosità di questa sostanza. Solo così si potrà evitare che uno dei prodotti principe e d’eccellenza dell’economia agricola calabrese possa subire un decadimento nella sua qualità e nelle proprietà organolettiche. La presenza – continua Graziano – di residui di Clorpirifos etile nell’olio di oliva è una problematica estremamente importante che, già per altre regioni, ha determinato considerevoli difficoltà nella commercializzazione dell’olio extravergine d’oliva, sia sui mercati nazionali sia internazionali. Noi non possiamo permettere che ciò accada, in quanto l’ulivo e l’extravergine rappresentano uno dei migliori prodotti espressi dall’economia agroalimentare della Calabria ed è tra le fonti principali di reddito per il mondo agricolo».
Ancora il consigliere regionale: «Servono azioni concrete e decise da parte del governo regionale che mirino, innanzitutto, a sensibilizzare e informare sui danni che questo potente antiparassitario provoca alle colture. Anche a quelle che non vengono trattate con Clorpirifos, ma che a loro volta vengono contaminate da questa sostanza perché usata in colture limitrofe o perché nei frantoi le partite di olive non vengono tenute separate. È facile immaginare, dunque, a che rischio si espone la produzione dei prodotti olivicoli se da subito non si pone rimedio all’utilizzo indiscriminato di questo pesticida. Appare doveroso, dunque – aggiunge il consigliere regionale – che si mettano in campo azioni preventive, tra le quali l’applicazione in modo rigido delle norme previste dal ministero della Salute sull’uso del Clorpirifos etile, limitando l’impiego di questa sostanza a un unico trattamento annuo. Il miglioramento e la valorizzazione delle produzioni di qualità, infatti, deve rappresentare una priorità per la Regione e appare essenziale operare per una sempre maggiore responsabilizzazione dei produttori e degli agricoltori».
Graziano, nell’interrogazione chiede «di sapere se e quali iniziative intende assumere la giunta regionale al fine evitare la presenza di residui di Clorpirifos etile nell’olio extravergine di oliva e se sono state messe in atto, o se si intende farlo, azioni per una adeguata informazione e sensibilizzazione destinata a tutti i soggetti della filiera olivicola per contribuire al miglioramento di un nostro prodotto, già di eccellente qualità grazie proprio al lavoro degli olivicoltori, e contribuire ancora di più alla valorizzazione del nostro territorio».
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