CATANZARO «Caro presidente la vicenda giudiziaria che ha colpito gli schieramenti politici sulla presunta gestione illecita dei contributi per le spese istituzionali dei gruppi consiliari, merita una seria e improcrastinabile riflessione e un’immediata e conseguente azione politica». Lo affermano, in una nota, le correnti del Pd “EcoDem Calabria e Rifare l’Italia-Calabria”, rivolgendo un appello al governatore Mario Oliverio. «È vero – è scritto nel comunicato – che si tratta di fatti risalenti alla passata legislatura, che per altro non toccano la tua persona, ma riguardano la compagine amministrativa da pochi mesi in carica e, soprattutto, la credibilità di un cambiamento che i calabresi hanno ritenuto possibile affidandosi a te e al Partito democratico. In queste ore si accavallano dichiarazioni, suggerimenti, commenti e prese di posizioni varie spesso strumentali. Invece di analizzare a fondo i motivi strutturali e le responsabilità oggettive su quanto accaduto assistiamo all’irresponsabile tentativo, da parte di un ceto politico sordo agli allarmi provenienti dai settori sani della nostra comunità, di riposizionarsi tatticamente sullo scacchiere politico. L’estenuante lotta di correnti senza soluzione di continuità anche quando, come in questo caso, sarebbe utile dare priorità esclusiva agli interessi dei cittadini, deponendo le armi affilate con le quali spesso si è sfregiato il buon senso e il merito delle questioni e rafforzare, invece, l’azione amministrativa mediante una squadra di governo di ineccepibile onestà e qualità che punti a risollevare le sorti della nostra regione. Anche per queste ragioni, caro presidente, sosteniamo l’idea di modificare lo statuto regionale conferendo dignità sia al consiglio regionale, quale luogo di indirizzo politico e controllo affidato ai rappresentanti dei territori, sia alla giunta, ossia il luogo di una progettualità che la Calabria ha perso da troppi anni».
E ancora: «Questo tuo sforzo per non risultare vano deve essere, però, accompagnato anche da un’opportuna distinzione tra ruoli politici e ruoli istituzionali. A ciò va aggiunto che senza partiti rinnovati nei metodi, prima ancora che negli uomini, lo sforzo di portare “la Calabria in Europa” non potrà che fallire sotto il peso di patologici individualismi e consorterie. Noi abbiamo sempre ritenuto il tuo tentativo di cambiare la Calabria genuino e spontaneo e proprio per questa ragione molti di noi hanno deciso di sostenerti lealmente nelle fasi che hanno condotto alla tua elezione. Per questo, però, oggi ti chiediamo di assumere con forza e determinazione una posizione politica decisa che contribuisca a liberare, assieme alle forze sociali sane della regione, la nostra terra dal giogo delle consorterie criminali, della mala politica, della crisi economica e sociale, dei disastri ambientali, della malasanità e della mancata programmazione. Non abbiamo più tempo da perdere e l’impegno di rivoluzionare la Calabria, che hai assunto davanti ai nostri corregionali, va oggi rinnovato e rafforzato, con nuova energia e maggiore attenzione alle voci che si levano dalla società calabrese. Siamo consapevoli che è arduo il compito che ti sei assunto di “rivoltare questa Calabria come un calzino”, ma per molti questa esperienza di governo regionale costituisce uno spartiacque: programmare lo sviluppo regionale affidando alle migliori risorse umane disponibili la nostra progettualità, anche utilizzando gli stimoli economici europei, o rassegnarsi al baratro economico, sociale e culturale di una terra dalle enormi potenzialità, ma spesso incapace di costruire innovazione. Le nostre idee, i nostri progetti, le nostre esperienze sono a disposizione tua e della Calabria per offrire un contributo di merito a un’azione politica che sia al contempo solidale e volta allo sviluppo sostenibile. A tal fine, ti chiediamo un incontro per poterti esprimere compiutamente le nostre riflessioni volte a contribuire alla realizzazione di una Calabria diversa».
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