Scalzo si è dimesso

REGGIO CALABRIA «È stata protocollata questa mattina alla segreteria generale di Palazzo Campanella la lettera con la quale il presidente del consiglio regionale Antonio Scalzo ha comunicato le proprie dimissioni».

Con una nota del Consiglio è stato ufficializzato il passo indietro del presidente Scalzo, ampiamente annunciato nei giorni scorsi. Ora, dopo la consegna della lettera nelle mani del segretario generale, Maurizio Priolo, si procederà con il rituale degli adempimenti successivi. In particolare, spiega la nota di Palazzo Campanella, «il consiglio regionale prenderà atto delle dimissioni del Presidente nella prima seduta utile». Secondo quanto riferito dall’ufficio stampa del Consiglio, «la calendarizzazione dei lavori dell’Aula avverrà all’inizio della prossima settimana in occasione della Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari, come già annunciato dallo stesso Scalzo».

LE REAZIONI «Tonino Scalzo ha compiuto un gesto di grande responsabilità e generosità nonostante il suo coinvolgimento nell’indagine “Erga omnes” sia del tutto marginale ha scelto di dimettersi dall’incarico di presidente del Consiglio». È la reazione di Sebi Romeo, capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale, alla decisione del presidente Scalzo di fare il passo indietro. «Il suo gesto – continua –, non consueto, adottato nell’esclusivo interesse della Calabria e del progetto di governo del presidente Oliverio e del Partito democratico, facilita l’apertura di una fase di rinnovamento totale ormai in atto. Voglio ringraziare Tonino – ha concluso –, al di là delle formalità di rito, perché ha dimostrato di essere un dirigente di partito con un alto senso del progetto e il totale disinteresse a questioni personali. Sono certo che una volta chiarita la sua posizione il suo apporto sarà decisivo per la nostra terra». Mentre il segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno ha commentato con un tweet le dimissioni di Scalzo: «Ringrazio Antonio Scalzo per il gesto di responsabilità nei confronti dei calabresi».