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Magorno: Oliverio di parola. Le bocciature di Fi e grillini. Ncd: ritorno alle urne

CATANZARO Dopo il varo del nuovo esecutivo regionale non sono tardate ad arrivare le reazioni ad iniziare del segretario regionale del Partito democratico, Ernesto Magorno che con un tweet ha augur…

Pubblicato il: 08/07/2015 – 19:06

CATANZARO Dopo il varo del nuovo esecutivo regionale non sono tardate ad arrivare le reazioni ad iniziare del segretario regionale del Partito democratico, Ernesto Magorno che con un tweet ha augurato: «In bocca al lupo alla nuova Giunta regionale. Una squadra importante, pronta a lavorare per risolvere le emergenze della nostra #Calabria». Il segretario demcorat ha poi evidenziato, in una nota, come il «presidente Oliverio ha mantenuto fede agli impegni assunti, dando vita ad una squadra di governo di profondo rinnovamento, libera da vincoli, di alto livello sul piano delle competenze, aperta alla societa’ calabrese e che si caratterizza, positivamente, per garantire l’equilibrio di genere con la presenza di tre donne al suo interno». «Sento di poter dire, fuori da ogni retorica o dichiarazione di circostanza – aggiunge – che è un giorno importante e di autentica svolta, perché viene messo al servizio della Calabria un gruppo di donne e uomini provenienti in gran parte dal mondo dell’università calabrese, il cui livello di eccellenza è altissimo e che hanno le conoscenze e le capacità per lavorare bene, insieme e con entusiasmo, per assicurare un deciso cambio di passo all’azione di governo della regione. Il compito del Partito democratico calabrese, quale forza seria e credibile di governo, sarà quello di sostenere totalmente e nella piena unità di intenti il Presidente Oliverio e la sua nuova squadra di governo a cui tocca affrontare, già nell’immediato, i grandi nodi e le grandi questioni che i cittadini calabresi chiedono siano risolte». «È una grande responsabilità – conclude Magorno – che non ammette alibi o egoismi e che dobbiamo affrontare con il massimo impegno ma anche con la fiducia che deriva dall’avere il pieno sostegno del Pd nazionale, al quale va la mia gratitudine per aver assicurato la sua vicinanza in ogni momento di questa fase delicata della nostra vita politica».

 

LE VOCI CONTRO Mentre dall’opposizione il primo commento è arrivato dal Nuovo centrodestra che se, in una nota, da un verso ha formulato «i migliori auguri alla nuova giunta» ha puntato l’indice sui problemi che l’esecutivo dovrà da subito affrontare. Ad iniziare da quelli politici: «Crediamo – scrivono a questo proposito – che i prossimi giorni si acuiranno le tensioni all’interno del Partito democratico che ha scelto di seguire, sin dall’insediamento del presidente, la strada dell’autoreferenzialità». Secondo i coordinamento regionale di Ncd, «il rifiuto di persone dello spessore di De Sena o Salazar sia indicativo di una forte crisi di immagine della Calabria, che non si supera rifacendosi a un passato che vede, peraltro, tutte le forze politiche presenti in Consiglio responsabili politicamente». Per il Nuovo centrodestra, inoltre, «al di là dei proclami, però, registriamo come la Calabria abbia perso i primi, utilissimi sette mesi per affrontare la programmazione, per recuperare le risorse, per mettere mano alla burocrazia». Infine una previsione: «abbiamo la seria impressione, però, che presto si tornerà alle urne nella nostra Regione, anche in relazione alle decisioni che assumerà la Corte Costituzionale sul rinvio della legge elettorale, la cui illegittimità aprirebbe fronti giuridici e politici non indifferenti». E mal di pancia si registrano anche nelle fila della maggioranza. «L’annuncio della nuova giunta regionale – scrivono in una nota del Pse calabrese – altro non è se non l’ennesimo commissariamento per la Calabria e per i suoi rappresentanti democraticamente e liberamente scelti dai cittadini attraverso il voto. Dopo la sanità, il porto di Gioia Tauro, il dissesto idrogeologico – prosegue la nota – anche la composizione della squadra di governo regionale è stata decisa a tavolino nelle stanze del Nazareno a Roma senza alcuna concertazione con i territori ma usurpando di fatto le prerogative e le funzioni dei calabresi e di una classe politica che ne aveva conquistato la fiducia sul campo con credibilità e coerenza. Quello che è avvenuto – conclude il Pse – è la dimostrazione plastica e palese della reale volontà di continuare ad utilizzare la Calabria come una riserva di caccia utile solo a gestire e rafforzare posizioni di potere sulla pelle dei calabresi». E di commissariamento parla anche il Movimento 5 Stelle. «Il parto della nuova giunta della Calabria – dichiano i parlamentari M5s calabresi Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela, Federica Dieni e Laura Ferrara – dimostra che il governatore Oliverio e la sua maggioranza sono commissariati dal Pd nazionale, intervenuto d’imperio e a scoppio ritardato». «Sul piano politico – commentano i parlamentari M5s – Oliverio ne esce cucinato. È ormai un ricordo lontano il suo trionfo alle primarie con la vecchia guardia del Pd calabrese, dagli Adamo-Bruno Bossio ai De Gaetano. Oliverio avrebbe fatto prima a lasciare, riconoscendo d’aver sbagliato tutto». «La nuova giunta calabrese parte – proseguono i parlamentari M5s – con un netto sbilanciamento politico nei rapporti di forza tra Roma e il territorio. Questo complica il futuro, dato che la Calabria è rimasta ferma per otto mesi, senza alcun intervento nel contrasto della collusione, nelle emergenze lavoro, sanità, trasporti, dissesto idrogeologico, rifiuti e inquinamento ambientale». «La particolare situazione politica venutasi a creare – incalzano i parlamentari M5s – aumenterà la consapevolezza che la partitocrazia è il primo male della Calabria, in cui i poli tradizionali hanno agito allo stesso modo, senza pulizia, senza coraggio e senza perseguire il bene comune». «È soltanto una questione di tempo. Accettando di essere commissariato, Oliverio ha rimandato di poco il suo pensionamento politico, di cui non è ancora cosciente». E negativa suona la valutazione espressa dal coordinatore regionale di Forza Italia, Jole Santelli. Se sotto il profilo dei nomi l’esponente azzurra afferma che è «prematuro qualsiasi commento», sotto l’aspetto politico la riflessione boccia l’operato di Oliverio. Per Santelli, «è politicamente innegabile che il presidente Oliverio, nominando una giunta composta esclusivamente  da assessori esterni, abbia ufficialmente bocciato le competenze della sua maggioranza , benché sia stato lui stesso a curare la composizione delle liste a suo sostegno in occasione dell’ultima tornata elettorale».

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