CROTONE Le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato, questa mattina a Crotone, un incontro per far luce sulla situazione attuale della Gestione servizi spa, società in house della Provincia. Da diversi mesi i dipendenti della società lamentano il mancato pagamento delle mensilità arretrate, nonché la gestione della stessa.
«Un problema soprattutto di scorretta gestione finanziaria – spiega l’esponente della Cisl Pino De Tursi – che ha portato la provincia di Crotone, come socio unico di questa società, a nominare un commissario liquidatore. Noi come sindacato da tempo siamo impegnati al fianco di questi lavoratori per capire come poter rilanciare questo settore e questa struttura».
Ben 77 i dipendenti totali della società, che da qualche tempo non svolgono la loro attività quotidiana. O meglio, circa 45 persone svolgono (a ritmi e giorni alterni) alcune delle attività lavorative abituali, gli altri invece attendono “comandi”, trascorrendo così giornate intere a non fare nulla.
«Ad oggi, oltre al balletto dei liquidatori – ha continuato poi De Tursi, facendo riferimento a Barberio, poi subito dopo sostituito da Fusto perché la norma non consentiva al primo soggetto di essere nominato in quanto nei 24 mesi precedenti ha ricoperto incarichi politici come consigliere provinciale – c’è una confusione legislativa e di programmazione politica che ci mette in allarme. Non vogliamo perdere questo altro pezzo importante della Provincia di Crotone».
«Intendiamo mandare un messaggio molto chiaro alla politica e alle istituzioni di questo territorio – ha aggiunto poi Raffaele Falbo della Cgil Crotone –, perché non siamo più disponibili a partecipare a riunioni dove discutiamo per ore, senza alcuna consequenzialità necessaria per i lavoratori di questa società. Noi abbiamo seguito fin dalle prime ore la vertenza della Gestione servizi spa».
«Gestione servizi è la punta di un iceberg e mi rifiuto di discutere di lacci e lacciuoli che sono stati stretti da coloro che hanno creato il disagio, da coloro che oggi dicono che in questa società c’è troppa gente che ci lavora. Quindi la stessa amministrazione è la causa principale della situazione attuale di questa società», ha concluso infine Mimmo Tomaino della Uil.
Ad oggi, c’è l’impressione che non ci sia una strategia politica che possa far raggiungere un unico obiettivo e cioè quello di far rialzare in piedi questa società. Questo è quello che è emerso dall’incontro organizzato dai tre segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil di Crotone.
Un tavolo tecnico attraverso cui possa essere definita una strategia o meglio un’azione concreta per salvaguardare innanzitutto i posti di lavoro e quindi il rilancio della società. Sembra essere questa l’idea dei tre segretari delle sigle sindacali, che subito dopo hanno anche trattato la delicata vicenda del Marrelli Hospital, (alla luce della manifestazione permanente, iniziata ieri a Catanzaro, presso l’ufficio del commissario regionale alla sanità, Massimo Scura) che da mesi attende l’autorizzazione a esercitare l’attività sanitaria.
«È inaccettabile quello che sta accadendo intorno al Marrelli Hospital – ha detto infine Mimmo Tomaino –. Questa è un’azione che va difesa con le unghie e con i denti, e credo che il modo in cui Scura ieri ha argomentato la sua scelta di non apporre la firma per concedere l’autorizzazione al Marrelli Hospital è vergognoso. È un arrogante, privo di qualsiasi sensibilità. La sanità calabrese va difesa, partendo da quella pubblica e finendo a quella privata. Per questo le tre sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil insieme al commissario straordinario dell’Asp di Crotone, Sergio Arena, e al presidente del consiglio comunale, Arturo Crugliano Pantisano, hanno chiesto un incontro a Scura, al quale sono certo che non risponderà. Si aprirà una vertenza che non riguarderà solo il Marrelli Hospital, ma l’intera sanità crotonese per costruire un progetto degno di questa città».
Maria Dora De Caria
redazione@corrierecal.it
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