Ultimo aggiornamento alle 17:53
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Sangue infetto, c'è un altro indagato

COSENZA Il pm della Procura di Cosenza, Salvatore Di Maio, ha chiuso le indagini nei confronti di Antonio Caputo, responsabile dell’Avis di San Giovanni in Fiore, accusato di lesioni personali colp…

Pubblicato il: 08/07/2015 – 13:06
Sangue infetto, c'è un altro indagato

COSENZA Il pm della Procura di Cosenza, Salvatore Di Maio, ha chiuso le indagini nei confronti di Antonio Caputo, responsabile dell’Avis di San Giovanni in Fiore, accusato di lesioni personali colpose, nell’ambito del processo cosiddetto “Sangue infetto”. Il gup aveva inviato gli atti al pm sulla posizione di Caputo, al termine dell’udienza preliminare che riguardava gli imputati del procedimento principale, che ha coinvolto i vertici e alcuni medici dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza. Procedimento che ha preso il via il 9 luglio del 2014 per fare luce sulla morte, avvenuta nell’estate del 2013, di Cesare Ruffolo, un pensionato di Rende. Ruffolo aveva effettuato una trasfusione, all’Annunziata, con una sacca che poi si è scoperto essere contaminata dal batterio letale serratia marcescens.

Secondo l’accusa, Caputo «per imprudenza e imperizia» avrebbe causato lesioni ai danni anche di Francesco Salvo, che, nel giugno del 2013, a seguito di una trasfusione di sangue subì uno shock settico. L’agire dell’indagato avrebbe messo in pericolo la vita di Salvo. Le ulteriori indagini – coordinate dal procuratore capo Dario Granieri – hanno evidenziato che il prelievo, la raccolta e la conservazione del sangue sarebbe avvenuta in ambienti inadeguati e non idonei, e dove l’accesso al pubblico non era controllato. Non ci sarebbe stato un adeguato monitoraggio della contaminazione batterica e del trasporto delle sacche. A Caputo viene contestato un atteggiamento di negligenza e imperizia anche nella vicenda di Ruffolo. Il responsabile dell’Avis, assieme a Luigi Rizzuto, dirigente medico dell’ospedale di San Giovanni in Fiore – rinviato a giudizio – avrebbe causato la morte di Ruffolo.

 

Mirella Molinaro

m.molinaro@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x