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Ora servono i risultati

Il presidente Oliverio ha scelto la giunta regionale, che entrerà in carica il prossimo 22 luglio. Lo ha fatto selezionando “campioni” del sistema universitario e di quello burocratico, che di cert…

Pubblicato il: 10/07/2015 – 12:06
Ora servono i risultati

Il presidente Oliverio ha scelto la giunta regionale, che entrerà in carica il prossimo 22 luglio. Lo ha fatto selezionando “campioni” del sistema universitario e di quello burocratico, che di certo lavoreranno bene. Lo ha fatto superando non poche difficoltà politiche, dal momento che è stato costretto a fare lo slalom tra le decisioni della magistratura reggina, che ha fatto emergere un uso distorto del denaro messo a disposizione dei gruppi regionali nelle passate legislature. Qualche defaillance dell’ultima ora sulla presenza femminile che, per alcuni versi, dispiace e sorprende. Anche alcune uscite dai giochi, mi riferisco alle dimissioni responsabili di Ciconte e Guccione, rei di avere fatto in piccolo ciò che gli altri hanno fatto alla grande, rappresentano un vulnus alla democrazia elettiva. Ad ogni modo, ora si attendono il programma e, quindi, i risultati di governo.
Il primo rappresenterà, viste le condizioni precarie vissute dalla Regione anche sul piano dei conti, un vero e proprio “piano industriale (oramai) quadriennale destinato alla rinascita e crescita”. Meglio, alla nascita che non c’è mai stata di un ente territoriale che interpretasse correttamente le funzioni affidategli dalla Costituzione: di programmare e di legiferare nell’interesse collettivo dei calabresi. Non solo. Dovrà essere funzionale ad anteporre la legalità ad ogni proprio comportamento favorendo il formarsi di una azione amministrativa degna di questo nome, di un prodotto burocratico, rispettosamente ricondotto nell’esercizio indisturbato della dirigenza, che abbia una ricaduta positiva in termini di servizi pubblici. Una attenzione particolare dovrà essere assicurata, soprattutto in termini di discontinuità con un passato (ahinoi) ancora ingiustificato testimone nelle fila dirigenziali, all’utilizzo dei fondi comunitari, sino ad oggi dispersi al vento e, in quanto tali, non resi strumentali alla crescita ovunque ottenuta attraverso un più sapiente uso degli stessi.
I diritti sociali, intendendo per tali la sanità e le politiche assistenziali, dovranno attrarre l’interesse della Regione, impegnata nel difficile compito di convivenza con il commissario ad acta, che sembra fare le cose di sempre. Al riguardo, va realizzata l’integrazione del welfare assistenziale, magari individuando – stante il silenzio rinvenibile ad hoc nella attribuzione delle deleghe assessorili – qualche consigliere delegato, sulla base della sua maggiore sensibilità sul tema, cui affidare il compito di avviare il processo di integrazione senza il quale non si va da nessuna parte.
Tante altre cose dovranno essere scritte nell’agenda del governatore e dei suoi magnifici sette.
Mario Oliverio adempirà certamente a ciò che serve per cambiare marcia e il modo di essere della Calabria, pena il rimproverarsi, in difetto,di non esserci riuscito nonostante le condizioni più favorevoli tra quelle godute da ogni suo precedessore.

*Docente Unical

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