CATANZARO È stata rinviata al prossimo 18 settembre l’udienza preliminare a carico di Francesco Mollace, ex sostituto procuratore generale di Reggio Calabria indagato, insieme a Luciano Lo Giudice, fratello del boss reggino Antonino Lo Giudice e ad Antonio Spanò titolare di un cantiere nautico a Reggio Calabria. L’accusa nei confronti dei tre indagati è di corruzione in atti giudiziari in concorso. Questa mattina, davanti al gup, Carlo Saverio Ferraro ha avuto inizio l’udienza preliminare a carico dei tre indagati, dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata lo scorso aprile dai sostituti procuratori Gerardo Dominijanni e Domenico Guarascio. I fatti contestati al magistrato – attualmente in servizio alla Procura generale presso la Corte d’appello di Roma – risalgono agli anni in cui era sostituto procuratore a Reggio e si occupava infatti di trattare le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Maurizio Lo Giudice e Paolo Iannò. Mollace avrebbe omesso di riaprire le indagini sull’omicidio di Angela Costantino, moglie del boss Pietro Lo Giudice e non avrebbe svolto le necessarie investigazioni sull’esistenza della cosca Lo Giudice. In cambio avrebbe ottenuto il favore di tenere gratuitamente ormeggiata la sua barca, servizi di manutenzione compresi, nel cantiere di Spanò. Le accuse nei confronti del magistrato nascono in seguito alle dichiarazioni di Antonino Lo Giudice, noto come “il nano”, ex collaboratore di giustizia, noto per le sue ritrattazioni e per la fuga (durata cinque mesi prima della cattura) dalla località protetta in cui si trovava nell’estate del 2013. Questa mattina l’avvocato Nicola Cantafora, legale di Mollace, ha posto alcune questioni preliminari sull’impossibilità di usare le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia oltre il termine di 180 giorni dall’inizio della collaborazione. Eccezioni sulla quali il gup cominicherà la sua decisione il prossimo 18 settembre.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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