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Quagliariello: «Gentile si è dimesso per notizie false»

COSENZA «Non sono mai stato un amante del complottismo, ma la definitiva composizione del mosaico nella vicenda che portò alle dimissioni del senatore Tonino Gentile da sottosegretario dovrebbe ind…

Pubblicato il: 11/07/2015 – 15:32
Quagliariello: «Gentile si è dimesso per notizie false»

COSENZA «Non sono mai stato un amante del complottismo, ma la definitiva composizione del mosaico nella vicenda che portò alle dimissioni del senatore Tonino Gentile da sottosegretario dovrebbe indurre tutti, anche coloro che al tempo presero una posizione ostile, a una riflessione». Lo dichiara Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Ncd. «Come tutti ricorderanno – prosegue -, Gentile fu oggetto di una violenta campagna di stampa con l’accusa (solo mediatica) di aver impedito attraverso pressioni l’uscita di un giornale calabrese affinché quest’ultimo non riportasse la notizia di una indagine a carico di suo figlio per l’attribuzione di incarichi professionali da parte di una Asp. Non solo gli accertamenti della magistratura hanno già da tempo escluso qualsiasi responsabilità dei Gentile nella mancata pubblicazione del giornale calabrese, ma in queste ore, con un provvedimento di rara nettezza, l’autorità giudiziaria ha liquidato le accuse per l’attività professionale nei confronti del figlio del senatore, dalle quali tutto è partito, archiviandole su richiesta del pm come neanche lontanamente sussistenti, neppure sotto un profilo meramente indiziario».
«Insomma – dice ancora Quagliariello -, non era vero che Gentile aveva esercitato pressioni affinché il quotidiano calabrese occultasse la notizia (peraltro già uscita) delle accuse a carico di suo figlio, e oggi sappiamo che non erano vere neanche le accuse stesse. Eppure, su accuse infondate e su notizie inesistenti è stata imbastita una campagna di inaudita violenza che ha indotto il sentore Gentile a rinunciare al suo incarico di governo per salvaguardare le istituzioni, il suo partito e la sua famiglia. Di fronte a questa vicenda, innanzi tutto va riconosciuta al senatore Gentile e a suo figlio Andrea la fiducia nella giustizia con la quale hanno atteso che la verità si affermasse. Inoltre una riflessione: in assenza di obiettività e approfondimento – conclude -, lo scollamento tra rappresentazione e realtà e il soccombere della realtà alla rappresentazione può produrre sostanziali ingiustizie».

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