COSENZA Il confine tra autonomia e smarcamento può essere molto sottile. E la parabola politica di Giuseppe Graziano nella decima legislatura pare di quelle che su quel confine si muovono fin dal principio. Prima è arrivato il “no” al referendum promosso da Forza Italia. Decisione presa assieme a Ennio Morrone, con grande sorpresa del centrodestra. Per quella scelta, Giuseppe Graziano, eletto nella Casa delle libertà alle scorse regionali, si è preso addirittura i “complimenti” ufficiali di Mario Oliverio.
Il governatore, nella conferenza stampa di presentazione della nuova giunta regionale, ha criticato chi voleva portare i calabresi alle urne sullo Statuto (cioè Jole Santelli e i consiglieri forzisti), elogiando chi aveva inteso distinguersi. Come, appunto, Graziano e Morrone. Tra il generale del Corpo forestale dello Stato e il presidente della giunta, poi, c’era stato anche un passaggio romano. Il più informale possibile, su un divanetto di Montecitorio, lontano da occhi indiscreti. Tanto per chiarire – o, meglio, anticipare – che il “no” al referendum non era un episodio isolato. Ma non c’è due senza tre. E pare che Graziano abbia intenzione di proseguire la sua attività in piena autonomia dai partiti e dall’area di riferimento. Lo spunto per l’analisi è offerto da un post pubblicato su Facebook da Sergio Tursi Prato, conduttore televisivo e già animatore di due movimenti politici: la “Rivoluzione degli onesti” e “Progetto rinascita”, formazioni civiche slegate dai partiti classici.
Tursi Prato annuncia che «da settembre in poi, con molta probabilità, inizieremo a lavorare con l’amico Giuseppe Graziano, segretario questore del consiglio regionale» e con altri professionisti «alla costruzione di un’area civica in Calabria, che possa seriamente motivare la gente a interessarsi alla “politica attiva”, attraverso una serie di percorsi tematici specifici che riguardano le tante e crescenti criticità della nostra amata terra». Aspirazione più che legittima che potrebbe portare, però, Graziano fuori dall’orbita forzista. Più di quanto non abbia già dimostrato di essere.
p. p. p.
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