REGGIO CALABRIA «Non pensavo che il mio intervento sulla ripartizione dei budget in sanità privata provocasse tali polveroni o peggio polemiche politiche chiaramente speculative». È quanto dichiara il consigliere regionale Fausto Orsomarso. Che aggiunge: «Non ci appartengono poi per cultura richiami generici a procure o altri luoghi che non siano quelli del confronto politico. Ribadisco, pertanto, nell’occasione, lontano da volontà strumentali o guerre ideologiche ed intestine di chi magari ha mal digerito nomine governative, che valutando la ripartizione dei cosiddetti budget alle Case di Cura private era necessario un approfondimento. Di certo se non avessi sollevato la questione relativa ai criteri e posto alcune domande, su questo importante settore su cui abbiamo chiesto comprensione e sacrifico ai calabresi sarebbe calato il sipario così come avviene da otto mesi di non governo Oliverio per tutti i vitali settori calabresi, vedi turismo, agricoltura, infrastrutture».
Orsomarso dice di nutrire «grande rispetto per il delicato lavoro portato avanti dal neo commissario Scura che, tra l’altro, all’atto del suo insediamento ebbe parole positive per i precedenti anni di gestione commissariale in cui, proprio grazie al lavoro del presidente Scopelliti e della sua struttura furono raggiunti risultati finanziari apprezzabili e certificati dal ministero. Altri – oggi chiamati a governare – speculavano illudendo i calabresi».
«Qualche giorno fa – continua – ho potuto constatare come, con l’ultimo decreto del 6 luglio scorso (che faceva seguito peraltro ad assegnazioni di budget del 2014 avvenuta solo pochi mesi prima, anch’essi irrazionali oltre che eccessivamente tardivi), i criteri alla base della ripartizione di risorse tra Case di cura fossero poco chiari. Non mi sono addentrato in questioni tecniche né ho mai fatto cenno a clientelismi o questioni specifiche tra Case di cura. La mia era l’analisi di ciò che conoscevo e un auspicio a rendere più chiaro, leggibile e possibilmente uniforme l’intero sistema. Così come mi chiedevo e mi chiedo tuttora come mai il commissario abbia quest’anno esautorato le Asp da una storica funzione gestionale propria. Domanda, questa, in tutta onestà più che legittima.
Ho anche provato a spiegare il perché di questi miei quesiti affermando che, per la sanità privata, già oggetto di profonde riconversioni susseguenti al Piano di rientro, l’assegnazione di più o meno risorse all’una piuttosto che all’altra struttura non poteva prestare il fianco a dubbi o interrogativi di sorta. Dicevo infatti: nessuno pensi mai di utilizzare la leva del budget per discriminare e selezionare le strutture senza fornire motivi o spiegazioni razionali e plausibili (facevo l’esempio di strutture simili nella stessa Regione, con incrementi o budget differenti)».
«Del resto – insiste Orsomarso –, la lettura di schema dei budget pubblicati oggi da quotidiani locali offre ad ognuno la fotografia altalenante del sistema.Resto in ogni caso convinto che anche il Commissario Scura, con il quale spero a breve di poter colloquiare costruttivamente su questo ed altri punti di un sistema certamente delicato e difficile, converrà sulla necessità di verificare meglio il sistema a garanzia di migliori servizi e libertà di impresa. Nello stesso decreto 80 del 6 luglio scorso, si fa riferimento, per la programmazione 2016, alla valutazione di criteri di prospettiva. Se posso permettermi, sarebbe utile anticipare e spiegare scelte e criteri, magari condividerli e poi comunicarli ad imprese chiamate a modificare eventualmente una storica organizzazione nell’erogazione del servizio. Solo di questo vorrò parlare, nel rispetto di ruoli e funzioni».
x
x