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Madonna della Catena, i sindacati: confidiamo nel commissario Scura

COSENZA “Rimaniamo basiti di fronte alla nota diffusa dal segretario della Funzione pubblica della Cgil Calabria Alfredo Iorno e dal segretario della Fp-Cgil Medici Catanzaro Ivan Potente, che…

Pubblicato il: 13/07/2015 – 20:04
Madonna della Catena, i sindacati: confidiamo nel commissario Scura

COSENZA “Rimaniamo basiti di fronte alla nota diffusa dal segretario della Funzione pubblica della Cgil Calabria Alfredo Iorno e dal segretario della Fp-Cgil Medici Catanzaro Ivan Potente, che ha seguito la nota del presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, per l’attacco fuori luogo e fuori qualsiasi ottica di pensiero volto a tutela dei lavoratori, nella lettura della disamina per la distribuzione del budget per l’anno 2015”. Lo affermano, in un comunicato, Sabina Aquaro (Rsa Fp Cgil), Sabina Aquaro (Rsa Usb) e Massimo Nardi (Rsa Cisl) della Madonna della Catena.
“Nell’immaginario collettivo – è scritto nella nota – si è sempre erroneamente creduto che tutte le istituzioni sindacali fossero al servizio della salvaguardia dei posti di lavoro, ma dobbiamo appurare, nostro malgrado, che molti si battono solo per alcuni lavoratori o categorie di lavoratori, tralasciando l’aspetto più importante riconducibile alla sanità cosentina destabilizzata, prevaricata, mortificata e ridotta al lumicino sotto gli occhi di chi avrebbe dovuto proteggerla e potenziarla. Ci troviamo, invece, con le cliniche in ginocchio e la sanità pubblica in preda al caos totale, nel ristagno e nel silenzio più assoluto di chi avrebbe dovuto migliorarle. Per quanto ci riguarda pensiamo di vivere un momento sereno, grazie all’avvento di alcuni imprenditori coraggiosi, seri e solvibili, accorgendoci, di contro, che ciò in Calabria evidentemente da profondamente fastidio, poiché siamo da troppi anni nelle mani di amministratori che antepongono i propri interessi volti al raggiungimento di fini reconditi che nulla hanno da spartire con la sanità, i lavoratori a essa collegati e ancora prima il benessere degli utenti che si trovano oggi a non aver garantito nulla. Naturalmente tutto ciò è stato negli anni supportato anche da quelle forze sindacali che si sono biecamente prestate ai giochi di potere. Ricordiamo che a causa del taglio di oltre 60 posti letto di riabilitazione intensiva subiti dalla ns struttura nel 2011 ci troviamo come lavoratori a dover “sopportare” economicamente una riduzione dell’orario di lavoro (per un esubero di circa 70 unità lavorative) prima con l’accesso alla Cig in deroga e ora fino al 31-12-2016 con contratti di solidarietà non ancora definiti a livello ministeriale e solo con la ri-assegnazione di parte di essi alla ns struttura (una delle poche a poter vantare tradizione e competenza in campo riabilitativo) riusciremmo in parte a salvaguardare i livelli occupazionali. Precisiamo a chi non ha saputo o meglio non ha voluto documentarsi prima di esporsi in maniera presuntuosa che la nuova rimodulazione dell’accreditamento di Clinica Madonna della Catena prevedeva 50pl di riabilitazione intensiva, 18 pl di riabilitazione di alta specialità per celebrolesi e 10 pl di unità spinale, ma questi ultimi, dopo aver avuto parere favorevole per la loro attivazione, sono stati richiesti indietro dalla regione nel 2013 e riconvertiti in 23pl di riabilitazione intensiva. Pertanto, non si sta parlando di un accreditamento aggiuntivo ma, sostanzialmente, di assegnazioni già legittime. Infine, corre l’obbligo precisare che l’incremento di 2 milioni di euro di budget, oggi assegnatici, riguarda la contrattualizzazione dei 18 pl (già attivati nel corso del 2014) di alta specialità in riabilitazione per celebrolesi (cod 75), parzialmente coperta nell’anno precedente con un budget di 982.000 euro, e che con la ripartizione attuale va a soddisfare il fabbisogno nel settore della neuroriabilitazione, come previsto dall’Asp, di cui la clinica Madonna della Catena è l’unica struttura nella provincia di Cosenza ad erogare servizi. A tal proposito non vogliamo dilungarci sul rispetto assoluto delle indicazioni del piano sanitario regionale riguardo i canoni di integrazione al pubblico e di abbattimento delle cosiddette migrazioni sanitarie che tanto servono alla nostra regione per uscire da questo reale disavanzo. D’altronde non ci meravigliamo che l’iter procedurale di assegnazione dei posti letto sia stato espletato entro i 60 giorni di tempo, come previsto dal regolamento regionale. Ci dissociamo da quanto dichiarato dai segretari della Cgil regionale nella nota a firma del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, e ci appelliamo all’intelligenza, competenza e correttezza del commissario Scura che nell’incontro del 25 giugno ha infuso tanta speranza nei rappresentanti sindacali presenti, che nulla hanno da spartire con il potere e gli arzigogoli ad esso connesso, ma siamo lieti di constatare che finalmente le suddivisioni di budget tra le varie strutture siano effettuate in maniera tecnica tenuto conto dei criteri di appropriatezza dei ricoveri”.

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