LAMEZIA TERME I segretari provinciali del Pd calabrese si sono visti a Lamezia Terme assieme al segretario regionale Ernesto Magorno e al responsabile organizzativo Giovanni Puccio. L’incontro è stato convocato in previsione dell’assemblea regionale del partito, che si svolgerà il 20 luglio alle 17 al Centro agroalimentare, sempre a Lamezia Terme. Un comunicato stampa riassume i temi trattati nel corso della riunione. Innanzitutto la nomina della nuova giunta regionale, in seguito alla quale «si è avviato un processo completamente nuovo e inedito, come coerente premessa al radicale cambiamento nel governo della Calabria». Un dato che il Pd ribadisce senza enfasi, ma tenendo presente che «quella situazione che metteva a repentaglio la funzione del Pd e il successo elettorale, oggi, alla luce delle scelte fatte, può essere rovesciata in una opportunità». Il riferimento è al clima che si è creato in Calabria dopo lo scandalo dei rimborsi gonfiati in consiglio regionale e il coinvolgimento nell’inchiesta di tutti e tre gli assessori nominati dal governatore Oliverio a dicembre. «Non già perché – dicono i segretari provinciali – si prospetterebbe una specie di abdicazione della politica, ma perché è proprio vero il contrario, che nella situazione determinata dalla operazione del presidente Oliverio, con il sostegno pieno del Pd, si apre una fase in cui cresce la necessità di rilanciare in grande la politica. Quella attività di rappresentanza e di progettualità riformista che deve portare a un cambiamento che ricostruisca il rapporto tra istituzioni e società, tra rappresentanti ed elettori. È in tale contesto che rispetto al passato occorre far fronte ad un processo riformatore come espressione dell’impegno pieno di tutti i livelli istituzionali a partire dal consiglio regionale». Una chiamata alle armi rivolta ai consiglieri regionali, anche a quelli rimasti scottati per l’esclusione dal nuovo esecutivo e la virata “tecnica” disposta da Oliverio.
Nella riunione dell’assemblea regionale, alla quale parteciperà il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini si definirà «il percorso attraverso il quale suscitare un nuovo e più ampio protagonismo del Pd dei suoi dirigenti e militanti». Formula politichese che non può mascherare la divergenza di vedute, nel partito, proprio su questo protagonismo e sul ruolo di governo del partito.
«Il Pd della Calabria – prosegue la nota – dovrà definire snodi politici e concertativi ai vari livelli: da quello nazionale, regionale e locale. Avviare un’intensa attività di mobilitazione e di elaborazione e fare in modo che anche la stessa stagione congressuale d’autunno, che interessa le province di Catanzaro, Reggio e Vibo non sia solo la conta per eleggere i nuovi organismi e segretari ma un cimento politico per costruire nuovi gruppi dirigenti all’altezza della sfida del cambiamento». In questo passaggui si annuncia la volontà di “risolvere” le incompatibilità – a norma di Statuto – che investono tre segretari provinciali su cinque. Seby Romeo (Reggio Calabria), Enzo Bruno (Catanzaro) e Michele Mirabello (Vibo Valentia) ricoprono doppi incarichi – consiglieri regionali il primo e il terzo, presidente della Provincia il secondo – e dovrebbero cedere il passo. Accadrà in autunno, secondo quanto comunicano i democrat. A ciascuno i suoi tempi.
x
x