REGGIO CALABRIA Blitz della Guardia di finanza, su delega della Procura della Corte dei conti, nella sede di “Calabria Lavoro”, la società in house della Regione che si occupa di normazione, programmazione, indirizzo, coordinamento, vigilanza, controllo e verifica nelle materie relative alle politiche attive del lavoro con l’obiettivo di incrementare l’occupazione. Le Fiamme gialle stanno acquisendo documenti nella sede dell’ente ubicata in via Veneto, a Reggio Calabria. I finanzieri, in particolare, avrebbero acquisito una serie di elementi relativi alle missioni, agli arredi acquistati negli ultimi cinque anni e ai premi di produttività che il management di “Calabria Lavoro” è riuscito a liquidarsi.
L’ex commissario Pasquale Melissari, in carica dall’agosto del 2010 fino a marzo 2015, non è andato molto per il sottile quando si è trattato di distribuire incarichi e consulenze. Non lo ha fatto nemmeno con se stesso quando si è trattato di (auto)riconoscersi l’indennità di risultato attraverso un escamotage (la giunta regionale ha approvato il rendiconto, ergo Melissari ritiene che «è stato riconosciuto il pieno raggiungimento degli obiettivi»): 40mila euro solo per il 2012.
Nei mesi scorsi la gestione di “Calabria Lavoro” è stata oggetto di diverse inchieste giornalistiche. Un esempio su tutti: in un documento firmato dall’ex commissario Melissari si attesta che il costo del personale, dal 2009 al 2014, è stato pari 1,9 milioni. Lo scorso 20 marzo la giunta regionale di centrosinistra guidata da Mario Oliverio ha deciso di porre fine all’esperienza di Melissari, nominando al suo posto – sempre in qualità di commissario – Antonio De Marco, già a capo del dipartimento Lavoro e Politiche sociali.
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