CROTONE «Abbiamo fatto un sopralluogo che è partito da una serie di osservazioni che erano state già state formulate sia da inchieste giornalistiche che dal monitoraggio. Per quanto riguarda la condizione abitativa è effettivamente mutata nel corso delle ultime settimane con la dismissione dei container. Riteniamo che il primo passo sia eliminare strutture precarie che potevano presentare problemi da un punto di vista igienico sanitario». Lo ha detto Gennaro Migliore, presidente della Commissione di inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattenimento, parlando con i giornalisti al termine di una visita al Cara di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto e dopo avere sentito, tra gli altri, i responsabili della gestione del Cara e gli operatori umanitari.
«Il secondo aspetto – ha proseguito – riguarda la questione del pocket money rispetto alla quale abbiamo riscontrato che c’è stata una ottemperanza a quelle che sono le richieste che erano state fatte per il rilascio di ricevute agli ospiti nel momento in cui i pocket money venivano erogati».
«A noi – ha poi detto Migliore – non sfugge tutta la complessità che si trovano ad affrontare i responsabili dell’ordine pubblico e i funzionari dello Stato che operano nelle condizioni che sono oggettive di tagli di personale e anche di risorse. Riteniamo di dover riscontrare, anche a livello nazionale, la richiesta di maggiore incremento delle dotazioni di personale e finanziarie per affrontare condizioni che non sono nuove rispetto alla condizione che ci troviamo oggi di fronte con la presenza così massiccia di migranti: la meta di quelli che sono presenti in Calabria sono concentrati tra il Cara di Sant’Anna e progetti Sprar per minori non accompagnati».
«È evidente – ha concluso Migliore – che per questo motivo questa commissione è stata e sarà sempre molto esigente nei confronti delle strutture che gestiscono questi centri».
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