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Falsi esami, ancora la querelle sulla competenza territoriale

COSENZA Il Tribunale di Cosenza si è riservato la decisione sulla competenza territoriale nell’ambito dell’inchiesta “Centodieci e lode” per i presunti falsi esami sostenuti all’Università della Ca…

Pubblicato il: 14/07/2015 – 16:37
Falsi esami, ancora la querelle sulla competenza territoriale

COSENZA Il Tribunale di Cosenza si è riservato la decisione sulla competenza territoriale nell’ambito dell’inchiesta “Centodieci e lode” per i presunti falsi esami sostenuti all’Università della Calabria. Lo ha deciso il giudice monocratico Lucia Marletta al termine di quella che doveva essere la prima udienza del processo. L’inchiesta ha preso il via dalla denuncia dell’allora rettore dell’ateneo, Giovanni Latorre, dopo che un docente della facoltà di Lettere aveva disconosciuto una sua firma sullo statino di uno studente. Da lì, gli inquirenti avevano scoperto un vero e proprio sistema che, tra il 2004 e il 2011, avrebbe portato i laureandi a superare gli esami senza effettivamente sostenerli. Al termine delle indagini, grazie alla collaborazione di alcuni indagati e alle prove documentali raccolte, si è arrivati a ipotizzare i reati di falso ideologico e materiale oltre che di accesso abusivo al sistema informatico: proprio per quest’ultimo capo di imputazione, gli atti, nel giugno dello scorso anno, su pronunciamento della Cassazione, sono stati definitivamente inviati al Tribunale di Catanzaro, competente per le frodi informatiche. E dopo la decisione del rinvio a giudizio del gup di Catanzaro, il dibattimento dovrebbe svolgersi a Cosenza. Ma il collegio difensivo, questa mattina, ha nuovamente avanzato la questione della competenza territoriale. Dopo la costituzione delle parti civili, il processo è stato aggiornato al prossimo 21 settembre quando il Tribunale dovrebbe sciogliere la riserva e il pm Antonio Bruno Tridico – eventualmente – procedere a sentire i primi testimoni dell’accusa. Tra gli imputati ci sono molti studenti, personale amministrativo e anche qualche docente.
Tra gli indagati “eccellenti” che dovranno affrontare il processo ci sono il giornalista Pino Nano e il professore Daniele Gambarara, ex presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione.

Intanto, il pm Tridico ha avanzato la richiesta di sequestro delle lauree. Su questo si attende la decisione del gip Sergio Caliò. 

 

Mirella Molinaro

m.molinaro@corrierecal.it

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