CROTONE Oggi in aula a Crotone, un’altra udienza del processo Insula, che vede tra gli imputati anche l’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole. Un processo che si avvia alle battute finali.
Nel primo giorno delle difese a parlare per primo è stato l’imputato Massimo Arena, ad oggi ancora in carcere.
Dopo le sue dichiarazioni spontanee, è stato il turno dell’avvocato Villirilli, difensore degli imputati Antonio Calabretta, Antonio Guarino e Paolo Lentini. Il legale, senza troppi giri di parole, ha parlato di insussistenza delle prove e ha chiesto la piena assoluzione per i suoi assistiti.
Subito dopo è stata la volta dell’arringa dell’avvocato Vrenna, difensore di Antonio De Meco. In questo caso, il legale ha smontato le accuse rivolte al suo assistito, soffermando la sua attenzione soprattutto sulle indagini fatte dalla Guardia di finanza e sulle disposizione in aula. Ha, inoltre, più volte ribadito il concetto inverso dell’onere della prova che, secondo Vrenna, non è stata prodotta.
L’avvocato si è poi concentrato sulle informative e sulle dichiarazioni dei finanzieri durante il corso del processo. Vrenna, prima di chiedere l’assoluzione per il suo imputato per non aver commesso il fatto, ha anche parlato di accertamenti bancari mai fatti, intercettazioni tra Antonio De Meco e la famiglia Arena mai avvenute e punti gps non coerenti per le posizioni dell’auto.
La parola è poi passata all’avvocato Sirianni, difensore di Domenico Battigaglia, di cui ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Durante la sua arringa ha definito l’accusa «monca e con nessun riscontro e nessun indizio trasformato in prova».
Infine anche l’avvocato Chiodo ha chiesto l’assoluzione per il suo assistito Antonio Calabretta, smontando il terzo interrogatorio a cui è stato sottoposto, ma ritenuto autoaccusatorio dal pm.
Nella prossima udienza, che si svolgerà il 21 luglio, sarà la volta delle arringhe dell’ex “sindaca antimafia” Girasole e il 23 sarà, invece, il turno dei legali della famiglia Arena.
mdc
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