VIBO VALENTIA Il Consiglio della Provincia di Vibo Valentia ha approvato l’ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato. Il documento contabile che, come prevede l’iter normativo, dovrà comunque essere sottoposto al vaglio del ministero dell’Interno, è passato a larga maggioranza, con le sole astensioni dei consiglieri Giuseppe Rondinelli e Daniele Rachieli.
«Stiamo lavorando con spirito di abnegazione per risollevare le sorti dell’Ente e far sì che nessun posto di lavoro venga perso. L’approvazione, oggi, da parte del consiglio provinciale, dell’ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato, è un primo passo significativo in questa direzione, ha asserito il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia. Il mancato riequilibrio, infatti – ha evidenziato Niglia – potrebbe rivelarsi, per molti lavoratori, come l’anticamera del licenziamento. Eventualità che intendiamo scongiurare a tutti i costi. I cittadini e i dipendenti dell’Ente da noi si attendono, pertanto, fatti e azioni celeri e concrete. Quest’ultimi, esasperati per il mancato pagamento di diverse mensilità, tra domani e dopo domani, si vedranno finalmente accreditato lo stipendio di un mese. Entro la prossima settimana, poi, un altro salario – ha ricordato il presidente della Provincia di Vibo – dovrebbe essere pagato con i trasferimenti regionali. Così come assicurato, nei giorni scorsi, dallo stesso presidente della Regione, Mario Oliverio».
Nell’illustrare, con l’ausilio del segretario generale dell’Ente Cesare Pelaia, l’ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato (annuale 2013, 2014 e 2015 e pluriennale 2013-2015), il presidente Niglia ha definito «fondamentali e strategici il trasferimento di oltre il 50% dei dipendenti in altre amministrazioni dello Stato e il venir meno del pagamento di quei mutui che rientrano in funzioni che, secondo la riforma Delrio, non saranno più di pertinenza delle Province».
Nel corso dell’assise il consigliere Francesco Bartone, da poco insediatosi negli scranni del Consiglio, ha ribadito la sua «apertura di credito nei confronti dell’amministrazione Niglia», ma ha però chiesto al presidente «un maggiore coinvolgimento nella fase preparatoria al consiglio provinciale». Il dibattito ha, inoltre, registrato l’intervento del neoconsigliere Daniele Rachieli, che ha voluto esprimere «la sua solidarietà ai lavoratori dell’Ente e ha assicurato il suo massimo impegno nell’esercizio del suo nuovo e difficile ruolo istituzionale». Critiche a Niglia – inerenti gli scontri politici avuti sulla stampa con l’ex consigliere provinciale Franco Barbalace, il sindaco di Gerocarne Vitaliano Papillo e il consigliere regionale Michele Mirabello – sono giunte dal consigliere provinciale Francesco Rondinelli, che ha difeso le posizioni di Barbalace, Papillo e Mirabello, criticando l’attuale fase amministrativa della Provincia.
A Rondinelli ha risposto il vice presidente Pasquale Fera, invitandolo «a documentarsi meglio e ad approfondire le questioni prima di avventurarsi con leggerezza in critiche a volte ingenerose e strumentali». Sulla stessa lunghezza d’onda di Fera il consigliere provinciale Nino Macrì ha, infine, stigmatizzato le strumentalizzazioni di una sua presa di posizione sulla stampa da parte del consigliere regionale Michele Mirabello.
«Mirabello ha strumentalizzato il mio intervento. Le mie critiche – ha spiegato Macrì – erano rivolte all’inerzia di un governo nazionale che ha completamente abbandonato il Vibonese, a uno Stato che sta calpestando la dignità dei cittadini, degli amministratori e dei lavoratori del nostro territorio. Se c’è qualcuno, nel Vibonese, al quale dover rivolgere delle critiche, riguardo la sua azione istituzionale, questo non può che essere l’onorevole Brunello Censore, poiché rappresentante parlamentare del territorio ed espressione politica dell’attuale maggioranza di governo. Rinnovo, pertanto, la mia vicinanza e la mia fiducia al presidente Niglia – ha concluso Macrì – e spero di poter dare un mio contributo fattivo per la risoluzione delle difficili problematiche che stiamo affrontando quotidianamente».
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