COSENZA Il gup del Tribunale di Cosenza ha rinviato a giudizio le persone indagate per la morte del piccolo Giancarlo Esposito, il bimbo di 4 anni deceduto il 2 luglio del 2014 nel Kinder Garden, la struttura all’interno della piscina comunale di Campagnano, a Cosenza. Nello scorso mese di febbraio, la Procura aveva chiuso le indagini e aveva iscritto nel registro degli indagati cinque persone. Si tratta di Carmine Manna (legale rappresentante della società), e delle educatrici Franca Manna, Luana Coscarello, Martina Gallo e Ilaria Bove.
Tutti – è scritto nel provvedimento – per negligenza, imperizia e imprudenza avrebbero causato la morte del piccolo Giancarlo, annegato mentre si trovava in una piscina del Kinder Garden. Il piccolo sarebbe deceduto per «insufficienza respiratoria acuta conseguente ad asfissia meccanica, violenta e primitiva, determinata da annegamento in acqua dolce (piscina)».
Le indagini, coordinate dal procuratore capo Dario Granieri, sono state condotte dalla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri del Tribunale di Cosenza.
In particolare, Carmine Manna in qualità di legale rappresentante del Consorzio cosentino gestione impianti sportivi (Cogeis), avrebbe fatto usare la piscina per la riabilitazione fisioterapica per le attività del Kinder Garden estate 2014. E, inoltre, sarebbe coinvolto nell’accaduto proprio in qualità di responsabile dei corsi ludici estivi e selezionatore del personale del Kinder Garden e nello specifico gli altri quattro indagati. Carmine Manna avrebbe «omesso di adottare tutte le misure di sicurezza per evitare incidenti a terzi».
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
x
x