POLICORO «No alle trivellazioni in mare e a terra. Sì alla costruzione di un progetto interregionale del “golfo amico” per valorizzare le risorse del mare e del territorio». Mario Oliverio è costretto a urlare l’opposizione di Calabria, Puglia e Basilicata alle trivellazioni nello Jonio per la ricerca di idrocarburi dal palco di chiusura della manifestazione in corso a Policoro in Basilicata. Urla anche perché, a pochi metri dal palco, i contestatori si fanno sentire. Alzano il volume delle proteste, fischiano per marcare un distinguo con una manifestazione che percepiscono come troppo istituzionale nel migliore dei casi, un bluff nel peggiore.
Il presidente della Regione Calabria dice che le scelte del governo «non possono essere accettate. Abbiamo impugnato i provvedimenti di fronte alla Corte Costituzionale e il 5 aprile del 2016 è stato fissato l’avvio del dibattimento. Abbiamo impugnato norme che consentono al governo di avviare poteri sostitutivi delle Regioni in materia di autorizzazioni alle trivellazioni. Abbiamo impugnato al Tar un provvedimento autorizzativo del ministero sottoscritto il 12 giugno scorso. Per impedire che su questo territorio si realizzi un nuovo saccheggio. Le istituzioni prendono qui un impegno solenne a battersi: chiediamo al governo di aprire un tavolo. Non è un’opposizione ideologica, ma scaturisce da una valutazione che le risorse che sono in mare nel nostro territorio costituiscono il più grande capitale del futuro delle nostre regioni, e non possono essere sfregiate». Poi, assieme ai governatori della Puglia, Michele Emiliano, e della Basilicata, Marcello Pittella, Oliverio ha cantato “Bella ciao”.
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