RENDE Non resta che attendere la classifica di Repubblica. E sperare – per quello che valgono queste graduatorie – che non confermi la debacle mostrata dal Sole 24 Ore. Il rettore Gino Crisci non ha lesinato riferimenti polemici alla bocciatura arrivata questa mattina per l’Unical dal giornale di Confindustria. Anche perché si tratta di una bocciatura sonora. L’Università della Calabria è al 54° posto su 61 atenei censiti dall’indagine. Ed è l’ultima tra le accademie calabresi. Che, stando alle cifre del report, non godono proprio di ottima salute. La Mediterranea di Reggio Calabria è al 42° posto, la Magna Graecia di Catanzaro al 44°. L’elenco – valutazione condivisa da Crisci con toni polemici («Il Sole 24 vuole dimostrare che le migliori università stanno al Nord», ha detto in conferenza stampa) – vede primeggiare gli atenei settentrionali: il primo ateneo meridionale è Salerno, che compare al 26° posto.
La valutazione espressa sulla didattica non migliora le cose. Si passa dal 43° posto della Mediterranea al 57° dell’Unical. Catanzaro compare addirittura sul fondo della classifica, al 61° posto. La ricerca, invece, capovolge i valori in campo (almeno in Calabria). Catanzaro svetta al 21° posto, mentre l’Unical e la Mediterranea restano nelle posizioni di rincalzo, rispettivamente al 44° e al 45° posto.
MAGNA GRAECIA “INSOSTENIBILE” C’è un parametro per il quale l’ateneo del capoluogo è, secondo l’analisi del Sole 24 Ore, assolutamente inadeguato: quello della sostenibilità, che prende in esame il numero medio di docenti di ruolo nelle materie di base e caratterizzanti. La Magna Graecia è all’ultimo posto in Italia, esattamente come lo scorso anno, mentre l’Unical si trova al 46° e Reggio Calabria al 7° (anche se in discesa di una posizione).
STUDENTI SODDISFATTI ALL’UNICAL Classifica (quasi) capovolta, invece, se si passa dall’analisi dei numeri alle opinioni degli studenti. L’Università della Calabria ottiene un buon 12° posto, Catanzaro si piazza al 17° e Reggio Calabria al 31°. Dipendesse dagli universitari, gli atenei calabresi farebbero una discreta figura. Ma la benevolenza di chi si muove tra le aule non basta.
GLI OCCUPATI DOPO LA LAUREA Le università calabresi toccano il fondo anche riguardo a un altro parametro di interesse prioritario: quello dell’occupazione. Il Sole 24 Ore si preoccupa di valutare la percentuale di studenti disoccupati a un anno dal titolo. La Mediterranea si trova all’ultimo posto, la Magna Graecia al penultimo. L’Unical è quartultima. Altro campanello d’allarme. In attesa di capire se la classifica di Repubblica riabiliterà gli atenei calabresi. Almeno agli occhi dei lettori.
Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it
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