VIBO VALENTIA Il Tar del Lazio ha confermato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose degli organi elettivi del Comune di Ricadi, nel Vibonese, sciolti l’11 febbraio 2011 dal presidente della Repubblica su proposta del ministero dell’Interno. Respinto dunque dai giudici il ricorso avverso lo scioglimento presentato dall’ex sindaco Pino Giuliano e dagli ex amministratori – fra ex assessori ed ex consiglieri comunali – Michele Mirabello (attuale consigliere regionale del Pd e segretario provinciale del partito a Vibo Valentia), Francesco Giuliano, Vera Carone, Francesco Pantano, Giuseppe De Carlo, Francesco Mazzitelli, Nicola Tripodi e Mercurio De Carlo.
Alla base dello scioglimento per mafia del Comune di Ricadi, che resterà retto da una terna commissariale per altri 6 mesi, vi sono contestazioni, comprese segnalazioni di rapporti fra ‘ndrangheta ed amministratori comunali. In particolare, Viminale e Prefettura di Vibo hanno contestato all’ex sindaco, Pino Giuliano, di aver realizzato un proprio complesso turistico servendosi di una ditta vicina a una cosca, assumendo nella struttura persone vicine ai clan, fra cui un killer poi passato fra i “pentiti”. La manutenzione della rete idrica sarebbe invece finita a una ditta in odore di mafia, mentre le abitazioni abusive dei malavitosi non sarebbero mai state demolite e il demanio marittimo sarebbe stato occupato abusivamente da parenti degli amministratori.
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