CATANZARO I vigili del fuoco del coordinamento dell’Usb hanno iniziato, a Catanzaro, uno sciopero della fame e della sete per protestare contro le carenze dell’organico e le politiche del governo Renzi. «Partiamo da un dato fondamentale – scrivono in una nota –: per attestarci agli standard europei nel nostro paese servono 55mila vigili del fuoco. In Italia in servizio attivo ce ne sono 28mila. Ne servono il doppio di quelli attualmente in servizio. E il governo in questi anni che cosa ha pensato di fare? Formare personale precario richiamandolo in servizio nei momenti di criticità durante il corso dell’anno». Poi, il tasto dolente: «Ora con le nuove riforme proposte dal governo Renzi stanno attuando tutte quelle politiche (si dice) per eliminare il precariato nei vari comparti come ad esempio nella scuola o nei vigili del fuoco. Infatti già in questo anno hanno cominciato a eliminare il precariato nei vigili del fuoco con la metà dei richiami che avvenivano lo scorso anno, e dal prossimo anno hanno deciso che lo vogliono eliminare del tutto. Come? Non assumendo o stabilizzando i precari vista la carenza di organico. Ma trasformando lo status di vigile del fuoco precario in volontario così migliaia di ragazzi che fino a oggi sono stati sfruttati per spegnere gli incendi in questo paese non avranno nulla da pretendere». Questa, per il sindacato è «la risposta al precariato del governo in carica: la Usb non è più disposta a subire l’umiliazione di questi lavoratori precari e chiede a gran voce la loro stabilizzazione nel corso dell’anno e non la loro definitiva eliminazione. In questi giorni tanto per citare alcuni dati è bruciata la pineta nel centro di Catanzaro a ridosso del parco della biodiversità, in servizio nelle sede centrale c’era una solo squadra di soccorso che è stata distolta dalle attività di soccorso alla popolazione per stare giornate intere dietro agli incendi boschivi che per legge (la 353 del 2000) sono affidati alla regione».
«Tre giorni fa – prosegue la nota – è andato a fuoco tutto il promontorio del Soveratese e per sopperire alle esigenze di soccorso e stato richiamato in servizio il personale permanente che aveva già svolto i normali turni di servizio notte e giorno, con un surplus di lavoro e senza un recupero psicofisico per poter affrontare nei prossimi giorno le altre attività di soccorso. Per non parlare del parco automezzi tutti fuori servizio e quelli utilizzati per il soccorso boschivo risalgono alle guerre puniche. Mentre i precari formati per affrontare gli incendi stanno con le mano in mano senza essere richiamati: permanenti che lavorano notte giorno per intere giornate e i precari a spasso. In una regione dove ancora oggi non è stata attivata nessuna convenzione per la campagna antincendio 2015; una giunta che sta aspettando che tutto il patrimonio boschivo della Calabria venga distrutto per poi intervenire e magari specularci sopra».
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