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Statti: l'agricoltura sia al centro dell'agenda politica

LAMEZIA TERME «L’insediamento della nuova e completa giunta regionale è certamente un fatto incoraggiante, da parte nostra un sincero e collaborativo augurio di buon lavoro nell’interesse esclusivo…

Pubblicato il: 22/07/2015 – 15:31

LAMEZIA TERME «L’insediamento della nuova e completa giunta regionale è certamente un fatto incoraggiante, da parte nostra un sincero e collaborativo augurio di buon lavoro nell’interesse esclusivo di una Regione che non può concedersi il lusso del perdere tempo o dell’andare troppo lentamente». È quanto afferma, in una nota, Alberto Statti coordinatore regionale di Agrinsieme (struttura che raggruppa Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane), che saluta positivamente anche l’inagurazione della nuova sede della Regione. «Fatti positivi, dunque – aggiunge Statti – che ci riguardano da vicino nella misura in cui, e lo sottolineiamo con forza, il lavoro che abbiamo davanti è duro e complesso».

Per il coordinatore regionale di Agrinsieme, «negli ultimi dieci anni abbiamo potuto osservare quali sono stati gli elementi di crisi nella difficile ed essenziale partita dei sostegni comunitari per lo sviluppo del sistema agricolo ed agroalimentare regionale. Potremmo, per esempio, citare l’assenza di una visione strategica e complessiva del sistema agricolo, dei singoli comparti e delle specificità di filiera o ancora – e più gravemente – la poca attenzione prestata ai meccanismi del credito; nel circolo vizioso composto da ritardi della pubblica amministrazione, fondo di garanzia inefficace, politiche del credito inesistenti ed istituti bancari poco inclini al dialogo a rimanere stritolate sono state le aziende agricole. Senza considerare che questa situazione ha di fatto depotenziato la stessa efficacia dei fondi comunitari».

Aspetti sui quali Statti si interroga: «Perché è accaduto tutto questo?». Secondo l’esponente che rappresenta una serie sigle di categoria, «per molto tempo si è guardato con troppa attenzione a sostegni diffusi, spesso marcatamente clientelari, piegando la logica dell’insieme a visioni di corto respiro; la responsabilità – è bene dirlo – riguarda in primo luogo la politica ma riguarda anche le organizzazioni di rappresentanza che forse dovevano essere più lungimiranti e determinate». Ma qualcosa, per Statti, «sembra essere cambiata». Qualcosa, secondo il coordinatore di Agrinsieme, è cambiato: «Per il nuovo Psr siamo alle battute finali e lo siamo in un contesto nazionale nel quale non arriviamo ultimi, anzi siamo tra i primi; tutto ciò è confortante anche nella misura in cui all’interno di quel documento siamo consapevoli vi siano – finalmente – scelte che guardano alle esigenze concrete delle imprese».

«Occorrono due ulteriori passi – aggiunge –, non ci interessano le diatribe, che sanno di vecchio, e le discussioni, quasi sempre inutili, sulla presenza o meno di un assessore regionale con delega all’agricoltura; una delega assessorile – si sa – non risolve i problemi. Ciò che ci interessa è che l’agricoltura siano al centro dell’agenda di governo regionale, tanto con riferimento al Psr quanto con riferimento al bilancio ordinario; nella sessione di bilancio – infatti – ci confronteremo con il presidente, con la giunta e con il Consiglio su questo. L’altro passo – afferma ancora Statti – è rappresentato dalla volontà di sostenere concretamente il credito alle imprese e dalla necessità di snellire le procedure e di costruire un contesto decisionale nel quale la burocrazia non diventi il principale ostacolo ad ogni forma di impiego dei soldi pubblici ed il freno per un sistema agricolo che vuole correre e recitare un ruolo di primo piano nell’agricoltura nazionale. Da questo punto di vista confidiamo che presto alle dichiarazioni del Presidente Oliverio seguano fatti concreti; aggredire ed eliminare incrostazioni e ritardi burocratici è la principale opera pubblica e dunque non intendiamo aggiungere scontate e soverchie osservazioni ad un contesto politico che in questi mesi è stato sin troppo polemico».

«Stiamo ai fatti – conclude il coordinatore regionale di Agrinsieme – attendiamo la partenza del Psr e la definizione di scelte precise anche nell’asfittico bilancio regionale; certo “mentre il dito indica la luna” non ci attarderemo a guardare il dito, se la Calabria agricola e non solo vuole concretamente cambiare bisogna avere coraggio e la capacità di visioni e sguardi moderni».

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