CATANZARO La “Magna Graecia” esce premiata dalla nuova ripartizione del Fondo finaziamento ordinario (Ffo), il meccanismo che consente di garantire risorse economiche e dunque il sostentamento degli Atenei.
L’Università catanzarese, infatti, ha ottenuto per l’anno in corso circa 3 milioni in più rispetto al 2014 (per l’esattezza 2.984363 euro). Che in termini percentuali si traduce in una crescita di 9,74% nel confronto con quanto assegnato lo scorso anno: passando cioè da 30.626.848 a 33.611.211 euro.
(L’elenco dei primi 10 Atenei italiani che hanno registrato un incremento del Ffo)
Un balzo in avanti che fa guadagnare alla “Magna Graecia” il primo posto in termini di incremento percentuale del Ffo. Ma meglio così, visto che le altre università calabresi è andata peggio, avendo registrato tutte un decremento dei finanziamenti. Un calo del Ffo che va dallo -0,42% dell’Unical di Arcavacata allo -1,75% della “Mediterranea” di Reggio Calabria.
Soprattutto perché dalla classifica pubblicata solo pochi giorni addietro da Il Sole 24 Ore, la “Magna Graecia” non era uscita benissimo in quanto alla qualità dei servizi e della didattica: l’Ateneo aveva raggranellato un non esaltante 44 posto. Per gli analisti del Sole era soprattutto la sostenibiltà il tallone d’Achille dell’università catanzarese. In questo paramentro che mette in relazione il numero medio dei docenti di ruolo nella materia di base, l’Ateneo del capoluogo si è classficato ultimo in Italia. Aspetti che non devono aver pesato più di tanto, evidentemente sulla valutazione espressa dai tecnici del ministero dell’Università che hanno, viceversa, premiato con un incremento di risorse trasferite, proprio la “Magna Grecia”. Una scelta che suona così più come una scommessa per migliorare le performance dell’ateneo catanzarese.
Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it
x
x