COSENZA Per il consigliere del Pd Marco Ambrogio, «quanto avvenuto ieri in consiglio comunale durante la discussione sulla relazione del ministero dell’Economia e delle finanze svolta sull’Azienda Amaco, la municipalizzata del Comune di Cosenza, è di una gravità inaudita sotto il profilo della legalità, del rispetto delle regole e dell’agibilità democratica». Ieri, a Palazzo dei Bruzi, la minoranza portava un documento che chiedeva la rimozione dal presidente del consiglio d’amministrazione della municipalizzata dei trasporti e il conseguente commissariamento. Quel documento è stato dichiarato irricevibile, «con la giustificazione che il sindaco non può rimuovere il presidente dell’Amaco avendolo lui stesso nominato». Un fatto grave, per Ambrogio, proprio perché, «invece, un sindaco che nomina il presidente di un cda può rimuoverlo per fatti gravi afferenti al suo operato. Evidentemente il primo cittadino non reputa i fatti riscontrati gravi ma di normale amministrazione».
E qui sta la (grossa) divergenza di vedute tra l’opposizione e la maggioranza. Ambrogio riepiloga i contenuti del report del Mef, firmato da Cesare Carossai, dirigente dei Servizi ispettivi di finanza pubblica: «Un report – dice – lungo più di cento pagine all’interno delle quali non si parla di semplici difformità o cose di poco conto come lo stesso sindaco vorrebbe far capire, ma si parla di: criticità varie nel conferimento di incarichi di consulenza, illegittimità in merito alla stipula di contratti di servizio, criticità in materia di assunzioni di personale, anomalie in ordine alla disciplina contrattuale e al trattamento retributivo del direttore di esercizio, indebito pagamento di oneri finanziari, criticità varie nelle procedure di affidamento di appalti di lavori, forniture di beni e servizi, mancata osservanza dell’obbligo del ricorso alle convenzioni Consip». Davanti a questo scenario, però, Occhiuto «difende l’indifendibile, perché tenere in un posto strategico un uomo di fiducia fa sempre “comodo”, ma è assai grave che il sindaco faccia finta di non vedere e non capire. Quei «fatti gravissimi», per Ambrogio sarebbero stati «sminuiti» dal sindaco che ha ribadito «la sua piena fiducia nel presidente Capalbo».
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