VIBO VALENTIA Il primo risultato concreto è arrivato nel trentunesimo giorno di occupazione del tetto di palazzo ex Enel da parte dei dipendenti della Provincia. L’incontro tenutosi ieri alla Regione Calabria, cui hanno partecipato le rappresentanze sindacali e il vicepresidente della giunta regionale Antonio Viscomi, ha fatto registrare un passo in avanti nella delicata vertenza che riguarda l’ente intermedio vibonese con la stipula dell’accordo che prevede l’assorbimento da parte dell’amministrazione regionale di circa 140 dipendenti. Ciò non comporterà un aggravio di spesa da parte della Regione rispetto ai fondi già erogati, mentre il costo del personale si alleggerirà di circa il 40% per le casse della Provincia. L’accordo è stato “chiuso” alla luce dell’ok della Regione all’utilizzo delle somme, pari a circa 4,4 milioni di euro, trasferite annualmente alla Provincia e utilizzate per il pagamento degli stipendi del personale.
PROTESTA SOSPESA Stamattina, alla luce delle novità emerse dall’accordo di ieri, i lavoratori in protesta si sono riuniti in assemblea sul tetto della sede di contrada Bitonto e hanno deciso di sospendere la protesta avviata un mese fa per il mancato pagamento degli stipendi arretrati. L’annuncio è stato pubblicato pochi minuti fa sulla pagina Facebook (“Dignità e Lavoro – La Provincia di Vibo in lotta”) creata per dare voce alla loro lotta: «L’ottenimento di due mensilità (una pervenuta e l’altra in arrivo dalla Regione), il risultato positivo dell’incontro bilaterale di ieri con i rappresentanti della stessa Regione, l’attesa di notizie positive anche dal versante nazionale, relative agli emendamenti presentati al decreto sugli enti locali in fase di approvazione, hanno convinto i lavoratori che è arrivato il momento di sospendere e quindi, scendere dal tetto. L’impegno – proseguono – passa, nero su bianco, nelle mani della rappresentanza politica e noi vigileremo con attenzione e caparbietà per verificare il loro lavoro e la successione degli atti amministrativi necessari per mettere in sicurezza la Provincia ed ognuno dei lavoratori, sia dal punto di vista del funzionamento dell’Ente, sia della sicurezza economica e lavorativa dei dipendenti. Saremo pronti – concludono – a riprendere la lotta, con maggiore forza, se il percorso iniziato dovesse interrompersi».
s. pel.
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