Sono pronti alle barricate i 5mila lsu-lpu calabresi che, dopo la bocciatura dell’emendamento che consentirebbe l’impiego dei 38 milioni di euro stanziati dalla Regione per la loro contrattualizzazione, attendono ancora notizie certe sulla loro contrattualizzazione. Proprio per questo per lunedì, quando il decreto di riforma degli enti locali – cui era collegato l’emendamento Lo Moro-D’Ascola poi bocciato in commissione Bilancio – sarà sottoposto all’esame del Senato, sono già stati organizzati dei presìdi a Cosenza e a Villa San Giovanni. Da qui, infatti, se non dovessero arrivare buone notizie da Palazzo Madama, potrebbero partire le prime manifestazioni di protesta dei precari che potrebbero bloccare l’A3 e l’accesso agli imbarcaderi diretti a Messina.
«Quanto sta accadendo in Parlamento – ha dichiarato l’assessore regionale al Lavoro, Federica Roccisano – è piuttosto preoccupante perché privo di ragioni, se non quella di ostacolare una trattativa che la Regione Calabria ha intrapreso mesi fa con il Governo». Al fianco dei precari anche Mario Oliverio: «I nostri lsu – ha detto il governatore – non sono né assistiti né parassiti, sono 5mila lavoratori ormai indispensabili al funzionamento della pubblica amministrazione locale».
«L’emendamento è stato bocciato e, da fonti parlamentari, siamo stati informati – scrive in una nota l’Unione sindacale di base – che lunedì nel maxiemendamento verrà riproposto e discusso il finanziamento per la nostra categoria. Non è affatto detto che sarà approvato se non facciamo pressioni in tutto il territorio. Se il governo avesse avuto la volontà politica di approvare l’emendamento – è scritto ancora nella nota – lo avrebbe fatto senza mezzi termini, considerato che questa politica – in termini di occupazione e stabilizzazione non ha proprio nessuna volontà – prepariamo alla ribellione. La speranza del governo è quella di pensare che in questo periodo i lavoratori possano abbassare la guardia e quindi rimandare il finanziamento ai lavoratori lsu/lpu, ma non è tempo né di vacanze né di ferie e noi saremo in piazza già a partire da lunedì. Non dobbiamo permettere a nessuno di farci escludere dal mondo del lavoro, non dobbiamo farci rovinare il nostro futuro, non dobbiamo permettere che siano i 5.000 lavoratori dei comuni calabresi a pagare la “loro” crisi. Ribelliamoci da subito affinché lo Stato faccia qualcosa di veramente concreto. Questa politica cerchiobottista, sia locale che nazionale, deve vergognarsi per l’incapacità dimostrata nel fornire servizi ai cittadini attraverso gli enti locali. Quindi tutti i lavoratori sono invitati lunedì alle iniziative, a partire da presidi a – Cosenza autostrada e Reggio Calabria, porto di Villa San Giovanni – per essere pronti, in caso di una nuova bocciatura dell’emendamento, a passare ad azioni di protesta più incisive, che verranno comunicate nella giornata di lunedì mattina, secondo l’esito dei lavori parlamentari. La Usb c’è ed è arrivato il momento che ci siano tutti i lavoratori lsu-lpu, nessuno escluso».
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