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No all'abolizione delle Soprintendenze

Il Comitato Bronzi-Museo di Reggio Calabria ha aderito e invita ad aderire all’appello lanciato da un gruppo di intellettuali per bloccare questa ennesima azione di falsa “riforma” che affossa e la…

Pubblicato il: 25/07/2015 – 8:38

Il Comitato Bronzi-Museo di Reggio Calabria ha aderito e invita ad aderire all’appello lanciato da un gruppo di intellettuali per bloccare questa ennesima azione di falsa “riforma” che affossa e lascia senza tutela i beni culturali del Paese che ha il primato mondiale dei beni artistici e culturali, diffusi in ogni parte del territorio.
Dopo la “Buona Scuola”, l’abolizione del Corpo forestale e della Guardia Costiera, arriva ora la fine delle Soprintendenze.
Cosa significa abolire le Soprintendenze? Significa affossare quegli Enti creati sul territorio dallo Stato liberale nel 1908 per salvaguardare, gestire e valorizzare l’immenso patrimonio archeologico, artistico, architettonico, di cui l’Italia vanta un primato mondiale.
Senza di esse non avremmo portato alla luce una buona parte di quei patrimoni abbandonati, dimenticati, sommersi da macerie e incurie. Non avremmo avuto personaggi come Paolo Orsi (primo Soprintendente Archeologico a Reggio per Calabria e Basilicata e a Siracusa per la Sicilia) che è stato protagonista di campagne di scavi memorabili nelle tre regioni e ideatore dei due magnifici Musei di Reggio e di Siracusa.
Abolire le Soprintendenze vuole dire ridurre le Soprintendenze a semplici Uffici che non saranno più organismi autonomi ma semplici esecutori delle decisioni governative.
Si sta perpetrando ancora un’altra azione suicida per il nostro Paese.
Per questo il Comitato Bronzi-Museo si unisce all’appello al Presidente della Repubblica e al Ministro Franceschini lanciato da Un gruppo di intellettuali -tra loro Salvatore Settis, Tomaso Montanari, Corrado Stajano, Dario Fo, Alberto Asor Rosa, Massimo Bray – per fermare questo ennesimo taglio disastroso che viene presentato con l’inganno più gigantesco che si sta realizzando in nome dell’Europa che non c’è: usando una parola nobile, abusata e sporcata ogni giorno di più: «Riforma».

È possibile aderire all’appello firmando una petizione su Change.org. a questo link https://www.change.org/p/presidente-della-repubblica-presidenti-senato-e-camera-ministro-dario-franceschini-non-si-uccide-cos%C3%AC-l-art-9-della-costituzione?recruiter=6994685&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink&rp_sharecordion_checklist=control

 

* Comitato per la valorizzazione e la tutela dei Bronzi di Riace e del Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria

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