Riceviamo a pubblichiamo la lettera-precisazione del presidente dell’Associazione nazionale libera caccia (Anlc) in merito all’articolo “La Regione ‘dimentica’ i cacciatori”:
Relativamente alla mia affermazione «……la materia sia di fatto abbandonato a se stessa…» devo precisare che la stessa era inserita in un contesto generale di crisi del settore e non già del solo assessorato regionale Caccia; tant’è che avevo anche parlato, nella telefonata peraltro molto cordiale, che la materia venatoria viene sempre vista in generale con molta superficialità dai settori sociali, quando invece è di complicata interpretazione e di difficile gestione. Per cui “il termine abbandono” non era riferito agli uffici Caccia i cui dirigenti e funzionari di oggi stanno cercando di mettere un po’ di ordine nella materia e riempire vuoti lasciati negli anni da altri, anche in mancanza di una guida politica, non essendo ancora stato nominato il nuovo assessore. Si è anche parlato di calendario venatorio non pubblicato nei tempi previsti dalla legge; ma ho anche sottolineato che questo non è un problema di oggi e che la pubblicazione del calendario oltre i limiti del 15 giugno non è un fatto eccezionale, ma rientra nella normalità, anche perché dipende, non solo dalla fase preparatoria locale, ma anche dai tempi con i quali si riescono ad ottenere i pareri dell’Ispra, È chiaro anche che essendosi accavallate alcune importanti decisioni degli ultimi tempi, come la revoca alle Province della delega in materia venatoria (e questo è un dato oggettivo di cui si è anche discusso in Consulta faunistica), molte cose sono ancora da assestare. È inconfutabile anche il ritardo nel coordinamento dei piani faunistici venatori, ma è stata una mia manchevolezza non aver precisato che la colpa non è dell’assessorato Caccia, ma dell’assessorato Ambiente che ancora non ha espresso parere su alcuni piani faunistici provinciali.
Francesco Felicetta
Presidente regionale Anlc
È utile la precisazione del presidente dell’Anlc perché ribadisce i ritardi e le manchevolezze dalla Regione nella materia caccia di cui dovrebbe occuparsi. Agli uffici regionali spetta infatti il compito di sviluppare – prima di qualsiasi altro «settore sociale» citato da Felicetta – politiche attive per il settore e conseguentemente quell’attenzione che qualsiasi comparto meriterebbe dalla politica (leggasi amministrazione della cosa pubblica). In questo caso sia esso imputabile agli uffici del dipartimento Caccia – esonerati in questa fattispecie dal presidente in questa precisazione – sia a quelli dell’Ambiente.
r. d. s.
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