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Pd, è guerra interna tra i “Giovani turchi”

Quella interna al Pd calabrese ormai non è solo una guerra infinita tra correnti, ma anche tra esponenti diversi degli stessi “sottogruppi” che compongono l’eterogenea galassia dem. Il quadro emerg…

Pubblicato il: 26/07/2015 – 9:18
Pd, è guerra interna tra i “Giovani turchi”

Quella interna al Pd calabrese ormai non è solo una guerra infinita tra correnti, ma anche tra esponenti diversi degli stessi “sottogruppi” che compongono l’eterogenea galassia dem. Il quadro emerge chiaramente dalle dichiarazioni di alcuni rappresentanti calabresi di “Rifare l’Italia”, la corrente dei “Giovani turchi” calabresi che fa riferimento, tra gli altri, all’ex assessore Carlo Guccione. Dopo che pochi giorni fa due dirigenti di questa corrente, Stefano Soriano e Carlo Mazzei, avevano assunto una posizione piuttosto dura dichiarando senza giri di parole che «il Pd calabrese, così com’è, è un partito inutile», a replicare sono altri due esponenti di “Rifare l’Italia”.
«Per rafforzare l’azione del governo regionale e diffondere un messaggio di buona politica e di speranza per i tanti calabresi che non troppo tempo fa hanno scelto Mario Oliverio quale presidente della Regione Calabria – scrivono in una nota Antonino Castorina e Mario Valente, rispettivamente capogruppo del Pd al comune di Reggio Calabria e segretario regionale dei Gd Calabria – c’è bisogno di un Partito democratico forte e autorevole ma soprattutto c’è bisogno di quella solidarietà di un gruppo dirigente che veramente ha a cuore il futuro della nostra terra e non è in cerca dell’attimo di gloria creando esclusivamente confusione inutile specie in una fase delicata come quella che vive la politica in Calabria».
«Creare una discussione pubblica, oggi, sul modello di Pd Calabria che sogniamo come fossimo in una campagna congressuale – proseguono Castorina e Valente – o invece omettendo qualsiasi discussione è il modo peggiore per rafforzare il Partito democratico stesso nel complesso ruolo che deve esercitare, di concerto con il livello nazionale, in supporto dell’azione di governo e nella particolare situazione che nei fatti oggi esiste nella nostra regione e che va superata con l’aiuto di tutti, nessuno escluso. Per evitare di rimanere legati alle vecchie logiche stimolando una nuova militanza serve superare – aggiungono i due esponenti dem – quei modelli che per esempio hanno portato a dei disastri in Calabria, compreso quanto accaduto a Vibo città come in altri importanti centri della nostra regione, con responsabilità politiche determinate che ci devono fare riflettere e che non possono essere certo demandate ai livelli provinciali o regionali, al netto delle discussioni che nei tempi e nei modi condivisi con gli organismi del Partito democratico saranno ovviamente affrontate in sede congressuale e negli organismi preposti».
Quindi, rivolgendosi proprio ai “colleghi” di corrente, Castorina e Valente attaccano: «Di contro avviene che si interviene giusto per intervenire, provando a sparare nel mucchio; questo a noi non serve e soprattutto non interessa ai cittadini che dalla politica vogliono avere risposte concrete ai problemi che vivono quotidianamente; né è consentito se si ha a cuore realmente il Pd, fare un ragionamento a due velocità differenti in base a chi sia l’interlocutore politico che si ha di fronte. Il profilo diverso che chiede Rifare l’Italia, esprimendo il sentimento di molti fra elettori e militanti, noi stiamo provando a darlo nel quotidiano ma necessita di uno forzo collegiale, condividendo ed includendo, costruendo un dibattito serio sui contenuti e su una piattaforma di idee che può essere recepita dalle nostre istituzioni; una piattaforma che diventi parte integrante del Partito democratico della Calabria per il grande progetto di un nuovo mezzogiorno che avanza che Mario Oliverio e Matteo Renzi hanno più volte annunciato. Il nostro auspicio – concludono Castorina e Valente – ed il nostro impegno è rivolto a determinare le linee programmatiche e strategiche che nei fatti possono essere importanti per il rilancio della nostra regione, per un nuovo protagonismo fatto da uomini liberi, per un cambio di passo da costruire tutti insieme e agendo nella stessa direzione, senza ambizioni personali ma con l’unica pretesa che è il nostro riferimento ovvero sia quello di cambiare le cose insieme ed aprire in Calabria un ciclo politico, fatto di riforme, di rinnovamento con un laboratorio politico permanente che possa essere di esempio anche per il Partito democratico nazionale; noi vogliamo provare ad alzare il livello della buona politica e lo faremo anche se c’è chi non vuole costruire ma prova a distruggere».

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