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La classe politica in sostegno dei precari

LAMEZIA TERME La bocciatura dell’emendamento Lo Moro (Pd)-D’Ascola (Ncd), che avrebbe consentito la contrattualizzazione di oltre 5000 Lsu-Lpu calabresi è arrivata come una doccia gelata sui precar…

Pubblicato il: 27/07/2015 – 19:05

LAMEZIA TERME La bocciatura dell’emendamento Lo Moro (Pd)-D’Ascola (Ncd), che avrebbe consentito la contrattualizzazione di oltre 5000 Lsu-Lpu calabresi è arrivata come una doccia gelata sui precari che da questa mattina sono in stato di agitazione. Il Senato non ha accettato di inserire nel decreto legge sugli enti locali l’emendamento firmato dai due deputati calabresi e questa è la seconda bocciatura, dopo quella arrivata la scorsa settimana dalla commissione bilancio del governo. Esplode la rabbia dei lavoratori socialmente utili e arrivano le prime reazioni da parte dei rappresentanti politici calabresi.

D’ASCOLA: LA BATTAGLIA NON SI FERMA QUI «Siamo molto dispiaciuti per il mancato inserimento dell’emendamento per gli LSU- LPU calabresi, presentato da me e dalla senatrice Lo Moro, nel decreto legge sugli enti locali – afferma il senatore Nico D’Ascola, responsabile giustizia Area Popolare -. E’ una situazione drammatica che rischia di diventare ancora più difficoltosa per i lavoratori che da anni attendono la stabilizzazione e di vedere riconosciuto il proprio rapporto di lavoro negli Enti locali, nei quali svolgono ormai servizi indispensabili al funzionamento dell’amministrazione pubblica locale. Insieme alla senatrice Lo Moro, abbiamo lavorato in perfetta sintonia nella convinzione dell’assoluta necessità di un emendamento in favore dei lavoratori Lsu – Lpu calabresi che da anni sono utilizzati senza tutele e senza il riconoscimento dei più elementari diritti nel proprio lavoro. La battaglia non si ferma qui, continueremo la nostra lotta per il riconoscimento di questo diritto che riteniamo necessario per dare speranza ai lavoratori. La politica deve occuparsi del malessere sociale, non può essere indifferente nei confronti di una realtà sociale che in Calabria coinvolge migliaia di persone che rischiano di essere fortemente penalizzate. La politica deve avere un volto umano e guardare alle esigenze dei lavoratori che hanno diritto ad avere un futuro dignitoso».

 

OLIVERIO: INIZIATIVE CLAMOROSE A DIFESA DELLA CALABRIA «Quanto sta succedendo al Senato sulla vicenda degli Lsu calabresi è un fatto di inaudita gravità. Si impedisce ai Comuni calabresi di portare a compimento il percorso di contrattualizzazione di 5000 lavoratori precari a cui sono affidate le fondamentali attività di erogazione dei servizi primari nei nostri territori. Sono lavoratori che da oltre vent’anni sono tenuti in una condizione di precarietà che assorbe ingenti quantità di risorse finanziarie pubbliche. Oggi non proponiamo un aumento ma una ottimizzazione della spesa. Quasi a costo invariato vogliamo garantire certezza ai Comuni sui servizi e riconoscere diritti elementari a lavoratori che hanno di fatto impiegato la loro vita alla dipendenza della Pubblica Amministrazione e che oggi, così stante le cose, non hanno neanche la garanzia dell’accesso alla pensione. Il governo nazionale dovrà assumersi le proprie responsabilità: favorire e non bloccare un processo di riordino e trasparenza. Da Roma si debbono limitare ad autorizzare la spesa di 38 milioni di euro che sono a totale carico della Regione. Si dovrà impedire che i Comuni siano bloccati dalla tagliola del Patto di stabilità. Una norma legislativa autorizzativa di cui, se non fosse stata richiesta dalla burocrazia ministeriale, non ce ne sarebbe stato nemmeno bisogno. La Calabria non può essere bloccata da una burocrazia statale forte con i deboli e debole con i forti. Forse la Calabria di fronte al Paese non è mai stata con le carte in regola come questa volta. Per quanto mi riguarda andrò fino in fondo. Verificherò tutte le strade possibili,  anche quelle eventualmente alternative alla norma autorizzativa. Non lascerò nulla di intentato per poter difendere il diritto dei Comuni calabresi e dei lavoratori.  Se dovessi essere costretto dalla permanenza delle pastoie burocratiche e dal silenzio del Governo non esiterò ad assumere iniziative clamorose a difesa della Calabria e dei lavoratori calabresi».

 

MAGORNO: VICENDA DA RISOLVERE CON URGENZA «Il governo compia subito i passi necessari per garantire il lavoro dei cinquemila Lsu-Lpu calabresi e sbloccare le risorse già stanziate dalla Regione per la contrattualizzazione degli Lsu-Lpu». Lo dichiara il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno che aggiunge: «Il mancato inserimento del decreto sugli Lsu – Lpu nel decreto legge sugli enti locali, sta determinando una situazione esplosiva in una regione che già sul tema del lavoro vive situazioni di tensione e grave disagio. Mi appello pertanto – dice ancora il segretario regionale Pd – alla capacità del governo di trovare in tempi brevissimi una soluzione a tutela di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie. Sarò impegnato – conclude Magorno – nelle prossime ore, assieme alla deputazione parlamentare del nostro partito ed al presidente della giunta regionale per sollecitare presso l’esecutivo un esito ragionevole e positivo di questa vicenda che deve necessariamente essere risolta con la massima urgenza».

AIETA: PARLAMENTARI FACCIANO FRONTE COMUNE «Sono solidale con i lavoratori precari della nostra regione – afferma i consigliere regionale Giuseppe Aieta -, che in questi giorni rischiano di subire l’ennesima beffa con la soppressione delle risorse necessarie a garantire i loro sacrosanti diritti. È importante che i parlamentari calabresi facciano fronte comune per scongiurare che questa tegola si abbatta su tante famiglie aggrappate ad un lavoro, che invece va garantito e tutelato. In questi casi non basta la solidarietà, occorre invece che tutti facciano la propria parte con la convinzione che il lavoro è una priorità assoluta da difendere con le unghie e con i denti».

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