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Nuova doccia fredda per gli lsu-lpu

LAMEZIA TERME Doccia fredda per i circa cinquemila precari calabresi. Il Senato non ha accettato di inserire nel decreto legge sugli enti locali l’emendamento a firma Lo Moro (Pd)-D’Ascola (Ncd), c…

Pubblicato il: 27/07/2015 – 15:35
Nuova doccia fredda per gli lsu-lpu

LAMEZIA TERME Doccia fredda per i circa cinquemila precari calabresi. Il Senato non ha accettato di inserire nel decreto legge sugli enti locali l’emendamento a firma Lo Moro (Pd)-D’Ascola (Ncd), che avrebbe consentito l’impiego di 38 milioni di euro stanziati dalla Regione per la contrattualizzazione degli lsu-lpu. Sul decreto sugli enti locali – la seduta è stata aggiornata a martedì dopo che per quattro volte è mancato il numero legale sulle pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni – il governo si prepara a presentare un maxiemendamento su cui porrà la fiducia. Niente svolta sperata, insomma, per i precari di questa regione. E così dopo la bocciatura dell’emendamento in commissione Bilancio, arriva un altro pesante stop che rischia di fare esplodere una situazione incandescente. Già da lunedì mattina i precari hanno organizzato alcuni presìdi a Cosenza e Villa San Giovanni. A questo punto, considerata la decisione assunta a Roma, non è escluso che sin dalle prossime ore la protesta possa assumere un profilo più radicale. Tra i blocchi ipotizzati dall’unione sindacale di base c’è quello della Salerno-Reggio Calabria e degli imbarcaderi da/per la Sicilia.
Martedì, tra l’altro, è in programma una delicata seduta del consiglio regionale e non è escluso che l’agitazione possa spostarsi davanti all’Astronave.
«Non posso impedire che il governo metta la fiducia su questo provvedimento», è il primo commento a caldo della senatrice Lo Moro. Che aggiunge: «Sono molto dispiaciuta per quanto accaduto, adesso bisognerà capire quali conseguenze produrrà questa situazione». Dalla maggioranza provano a smorzare i toni, con la relatrice Magda Angela Zanoni (Pd) che individua nella legge di Stabilità il passaggio giusto «per trovare una soluzione per i precari della Calabria». Ma tra i deputati del Pd calabrese soffiano già venti di guerra. Le deputata Enza Bruno Bossio annuncia che non voterà il decreto quando approderà alla Camera. Per convertire il testo in legge c’è tempo fino al 18 agosto.

 

I SINDACATI: GOVERNO IRRESPONSABILE La notizia del mancato inserimento dell’emendamento “salva precari” nella riforma degli enti locali si è diffusa rapidamente. E i sindacati annunciano azioni di lotta a partire da martedì. «Le segreterie regionali – scrivono in una nota Cgil, Cisl e Uil – preannunciano una forte iniziativa di mobilitazione per chiedere al governo il recupero immediato, anche in altri provvedimenti legislativi, di una norma che, lo ricordiamo, non prevede aggravio di costi ma che è semplicemente autorizzativa rispetto alla cumulabilità delle risorse ministeriali con i 38 milioni messi a disposizione dalla Regione Calabria». Le sigle sindacali parlano di «ennesimo atto di ostracismo nei confronti della Calabria e dei calabresi da parte di un governo irresponsabile, che sin dal primo Consiglio dei ministri (inspiegabilmente) ha volutamente “stralciato” la norma che avrebbe consentito la continuità dei rapporti di lavoro ed il regolare pagamento dei lavoratori». E invocano un «intervento risolutivo della deputazione parlamentare calabrese che dovrà portare fino alle estreme conseguenze la volontà politica fino ad oggi espressa, tendendosi pronta a far mancare il sostegno al governo in caso di mancata approvazione della norma che è essenziale per non bloccare la contrattualizzazione degli lsu-lpu calabresi». Anche l’Unione sindacale di baseha criticato aspramente la scelta del governo. In una nota ha spiegato che «i lavoratori sono già in riunione nei vari comuni in tutta la regione e decideranno come canalizzare la giusta e legittima rabbia per una decisone che amareggia tutta la Calabria, sia dal punto dei diritti calpestati, che dal punto di vista dei cittadini che si vedranno privati dei servizi essenziali, garantiti dagli ex lsu-lpu».

an. ri.

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