Fondazione Campanella, senza stipendio e senza prospettive

CATANZARO Alcuni dipendenti della Fondazione Tommaso Campanella in liquidazione hanno scritto al presidente della Regione Mario Oliverio, al commissario ad acta alla sanità Massimo Scura, al commissario liquidatore dell’ente Andrea Bonifacio e al presidente del Tribunale di Catanzaro Domenico Ielasi per segnalare i «gravi e reiterati ritardi nei pagamenti di spettanze in favore del personale della Fondazione».

«Nonostante destinatari del provvedimento di licenziamento collettivo al pari degli altri dipendenti – è detto nella lettera – stanno continuando a garantire il servizio per le procedure di liquidazione in atto. Preme segnalare, tuttavia, che la grave e oramai nota situazione finanziaria in cui versa la Fondazione Campanella, a causa della quale, i sottoscritti continuano a non percepire gli emolumenti da ormai sette mesi, sta creando serie difficoltà per gli stessi persino nel fronteggiare le spese quotidiane per il raggiungimento del posto di lavoro. Ribadendo, comunque, la propria disponibilità a supportare le attività di liquidazione e non creare disservizi, vi invitiamo a voler attivare ogni possibile procedura al fine di assicurare il pagamento di tutte le mensilità arretrate».

«Apprendiamo dagli organi di stampa – prosegue la lettera – che il budget 2015 destinato alla Fondazione Tommaso Campanella, che soffre già di mancata liquidità, è stato, impropriamente, dirottato ad alcune cliniche private. Inutili sono stati i tentativi, gli inviti e le diffide da parte del commissario liquidatore nei confronti della Regione Calabria per avere risorse economiche, ma purtroppo non vi è stata alcuna risposta da parte della medesima».

«Si coglie l’occasione per segnalare, altresì – è detto ancora nel testo – che, nonostante le pubbliche promesse del governatore Oliverio e del Commissario ad acta Scura, allo stato nessuna prospettiva lavorativa in termini di procedure concorsuali, è stata concretizzata per il personale tecnico-amministrativo, comportando una disparità di trattamento ed evidente discriminazione rispetto a tutte le altre figure professionali, per le quali sono state espletate procedure di selezione ad evidenza pubblica. Ci chiediamo, a tal proposito, quali pari opportunità, come statuito nella nostra Costituzione, ha il personale tecnico amministrativo della Fondazione Campanella rispetto al personale proveniente da aziende private che oggi presta servizio negli uffici pubblici della Regione o dell’Università Magna Grecia? Confidando in una soluzione, sia sul piano economico che sul piano lavorativo, si comunica, nostro malgrado, che in assenza di atti concreti e risolutivi ci si vedrà costretti ad adire la competente autorità per la tutela dei propri diritti».