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Tallini: «È Galati ad aver utilizzato il mio consenso»

REGGIO CALABRIA «Nella sua rabbiosa replica – lo capiamo, non è bello vedere scoperte le proprie “marachelle” – Pino Galati si è lasciato sfuggire una verità: è stata sua la manovra per escludermi …

Pubblicato il: 28/07/2015 – 13:19
Tallini: «È Galati ad aver utilizzato il mio consenso»

REGGIO CALABRIA «Nella sua rabbiosa replica – lo capiamo, non è bello vedere scoperte le proprie “marachelle” – Pino Galati si è lasciato sfuggire una verità: è stata sua la manovra per escludermi dal gruppo di Forza Italia, così com’è stata sua la manovra (poi sventata) per farmi escludere dalla lista». Lo afferma, in una dichiarazione, il consigliere regionale Domenico Tallini. «Definendomi più volte “consigliere del gruppo misto”, Galati – prosegue Tallini – tradisce il suo desiderio di vedermi escluso anche dal partito di Forza Italia. A chi chiederà Galati la mia espulsione? Forse ai suoi amici Raffaele Fitto e Denis Verdini con i quali ha condiviso, fino all’ultimo, il percorso anti Berlusconi che ha portato alle miniscissioni? Ci provi Galati ad eliminarmi da Forza Italia. Gli ricordo solo di essere stato il primo, tra i consiglieri regionali del Pdl, a sottrarmi alle sirene di Alfano e Scopelliti e ad aderire al progetto della nuova Forza Italia. Sono stato al fianco del presidente Berlusconi in tutte le manifestazioni romane, guidando centinaia di militanti a Piazza del Popolo e in via del Plebiscito, esponendo con orgoglio lo striscione “E ora condannateci tutti” che ha fatto il giro del web. Sono il consigliere più votato in Calabria di tutto il centrodestra e certamente non per merito dell’onorevole Galati che sosteneva apertamente altro candidato, risultato perdente».

«Galati – sostiene ancora Tallini – mi accusa di ingratitudine. Ci vuole faccia tosta. E’ Galati ad avere utilizzato, nel tempo, il mio ruolo e il mio consenso. Prima per contrapporsi strumentalmente a Scopelliti, poi per portare avanti iniziative elettorali per favorire candidati calati dall’alto alle Europee, prima Barbara Matera, poi Raffaele Fitto, sbandierando poi i risultati a Roma. E infine, particolare di non poco conto, per portare alla lista dei “nominati” alla Camera i consensi record della città di Catanzaro necessari per fare scattare i seggi. Se avesse avuto senso di partito e della misura, avrebbe insistito con il sindaco Abramo ad accettare la candidatura, unica realmente unitaria e vincente. Il risentimento di Galati nei miei confronti risale all’epoca della nomina di Jole Santelli a coordinatore regionale, ruolo a cui egli aspirava allo scopo di costruire poi la sua candidatura alla presidenza della Regione, come si è appreso dalle intercettazioni del caso Scajola. La mia dichiarazione di buon lavoro all’onorevole Santelli non gli è andata giù, tanto da giurare vendetta». 

«Nonostante Galati pensi che la mia sia un’iniziativa condotta contro di lui – prosegue il consigliere regionale – voglio sottolineare che avere denunciato la trattativa sotterranea per l’affossamento del referendum ha solo carattere politico. Continuo a pensare che il referendum avrebbe visto una clamorosa sconfitta di Oliverio e, quindi, la fine anticipata della legislatura, con la conseguente possibilità per il centrodestra di tornare a vincere. Evidentemente a Galati interessava più mantenere in piedi il suo sistema di potere nella Fondazione Calabresi nel Mondo, il suo intreccio di interessi con settori del centrosinistra, gli stipendi e le consulenze d’oro, i “piccoli rimborsi spese” da 15 mila euro al mese per il presidente-deputato, la sistemazione di tutto il suo apparato romano e calabrese. I risultati ottenuti dalla sua Fondazione attendiamo ancora di conoscerli. Qualche precisazione per il distratto onorevole Galati. Si legga bene la delibera 472 del 2014 con l’indicazione delle presenze degli assessori e capirà di avere raccontato frottole circa la mia presenza e il mio voto favorevole. Non faccio parte della commissione edilizia del Comune, organismo che tra l’altro non esiste più da circa 20 anni. Se l’onorevole Galati interpellerà gli imprenditori catanzaresi, potranno solo confermargli la mia onestà e la mia lealtà, nonché il mio sincero attaccamento al territorio. Non sono così sicuro che gli imprenditori lametini parlerebbero in questi termini dell’onorevole Galati. Non accetto le sue provocazioni anche se devo prendere atto e riconoscere che esistono oltre agli uomini e agli ominicchi anche i quaquaraqua. So solo di avere scoperchiato una manovra inaccettabile sul piano politico ed etico e quindi di avere fatto solo e semplicemente il mio dovere».

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