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L'Anticorruzione fa saltare un appalto all'Asp di Cosenza

COSENZA Un appalto all’Asp di Cosenza può durare anche più di tre anni. Può iniziare, procedere adagio, arrivare all’aggiudicazione ed essere annullato dopo il fischio finale. È quello che racconta…

Pubblicato il: 30/07/2015 – 17:38
L'Anticorruzione fa saltare un appalto all'Asp di Cosenza

COSENZA Un appalto all’Asp di Cosenza può durare anche più di tre anni. Può iniziare, procedere adagio, arrivare all’aggiudicazione ed essere annullato dopo il fischio finale. È quello che racconta in un’eloquente sintesi burocratica una delibera firmata dal commissario Gianfranco Filippelli. Niente da fare: la procedura per «l’affidamento del servizio di vigilanza e portierato» per cinque anni, avviata il 6 dicembre 2012, è stata annullata lo scorso 23 luglio, a più di trenta mesi da quando mosse i primi passi. Con un passaggio negli uffici dell’Autorità nazionale anticorruzione pochi giorni prima del “niet” arrivato dal commissario all’aggiudicazione dell’appalto da circa 20 milioni di euro. Si ricomincia, dunque, perché «si evincono una serie di indicazioni in merito ad alcune criticità segnalate da organi istituzionali che non trovano pieno riscontro nella procedura di gara».

 

STORIA DI UN APPALTO La storia inizia nel dicembre 2012, quando una delibera dell’allora direttore generale Gianfranco Scarpelli autorizza la procedura ristretta per l’affidamento del servizio. Nel giugno 2013 viene nominata la commissione che ha il compito di scegliere i futuri candidati in possesso dei requisiti previsti dal bando e nel settembre 2014 vengono approvati gli atti di gara. Le offerte sono tre e arrivano da tre associazioni di imprese, capitanate rispettivamente da Sicurcenter, La Torpedine e General Service. Si passa così al primo aprile 2015, quando la commissione di gara, dichiara l’inammissibilità dell’offerta economica di Sicurcenter «poiché la stessa prevedeva un costo orario inferiore al costo della manodopera» richiamato nelle tabelle ministeriali. L’esclusione delle ditte genera un ricorso che viene notificato all’Asp il 20 aprile scorso. E a quel punto l’Azienda si rivolge all’Autorità guidata dal magistrato Raffaele Cantone per chiedere un parere, mentre il Tar accoglie il ricordo di Sicurcenter e dichiara l’inefficacia del verbale di gara. Nel garbuglio amministrativo, la ditta tornata in campo si aggiudica provvisoriamente la gara: tocca, così, a La Torpedine, il 20 luglio scorso, annunciare la volontà di rivolgersi al Consiglio di Stato per opporsi alla nuova aggiudicazione. Ricorsi e controricorsi, con l’Anac nel mezzo a spulciare le carte per dare un parere complessivo sulla procedura. La burocrazia aziendale interviene e, per usare una metafora calcistica, butta la palla fuori dal campo. Tutto da rifare, per il parere dell’Anticorruzione e anche perché «l’aggiudicazione provvisoria non è ancora stata approvata dall’organo competente».

 

IL PARERE DELL’ANTICORRUZIONE L’Anac ha scritto all’Asp di Cosenza il 16 giugno scorso, dopo gli esposti che le erano stati recapitati dalla Sicurcenter nel mese di aprile. E ha affrontato due questioni. La prima riguarda l’«esclusione automatica delle offerte nelle quali il costo orario del lavoro sia inferiore a quello indicato nelle tabelle ministeriali». Per l’Autorità «la mancata osservanza dei minimi tabellari non è sufficiente, di per sé, a determinare un’esclusione a priori della ditta partecipante a una gara, in quanto è sempre necessario che venga consentito all’impresa di fornire le proprie giustificazioni in sede di verifica dell’anomalia». In sostanza, i minimi tabellari, «hanno un valore meramente ricognitivo del costo del lavoro» e ci sono spazi di manovra entro i quali le aziende possono muoversi. C’è un altro aspetto sollevato nel ricorso: la Sicurcenter scrive all’Anac che «la commissione giudicatrice avrebbe ammesso, per alcuni concorrenti, la possibilità di regolarizzare le cauzioni provvisorie il cui importo non era conforme a quello previsto negli atti di gara». Riguardo a questo aspetto, l’Anticorruzione ha chiesto, invece, «l’invio, da parte del responsabile del procedimento in esame, di una breve nota che chiarisca le circostanze affermate» da Sicurcenter. Un paio di colpi ben assestati alle procedure seguite dall’Asp. Che hanno convinto il management ad annullare la gara. Si riparte, dunque, a quasi tre anni dal tentativo di affidare l’appalto.

 

Pablo Petrasso

p.petrasso@corrierecal.it

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