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"Multopoli bis", 40 indagati: ci sono Abramo e Tallini

CATANZARO Chiuse le indagini su Multopoli bis. Questo procedimento è la prosecuzione dell’inchiesta – condotta dalla Digos di Catanzaro e coordinata dal sostituto procuratore Gerardo Dominijan…

Pubblicato il: 30/07/2015 – 14:45
"Multopoli bis", 40 indagati: ci sono Abramo e Tallini

CATANZARO Chiuse le indagini su Multopoli bis. Questo procedimento è la prosecuzione dell’inchiesta – condotta dalla Digos di Catanzaro e coordinata dal sostituto procuratore Gerardo Dominijanni – denominata “Palazzo degli ignobili” e ribattezzata “multopoli”.  Le accuse nei confronti di 40 indagati  – tra appartenenti al corpo di Polizia municipale di Catanzaro e politici della città del capoluogo – sono, a vario titolo, di associazione a delinquere, truffa, abuso d’ufficio e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. Gli indagati sono Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro, Carlo Nisticò, Amedeo Cardamone, Domenico Amico, Adelina Angotti, Rosaria Paola Barbuto, Francesco Basile, Luciano Calabrese, Giuseppe Canino, Antonio Celi, Rocco Cristallo, Maria Teresa De Masi, Maria Teresa Di Martino, Ubaldo Errigo, Giuseppe Fazio, Ferdinando Greco, Ivan L’Arocca, Vincenzo La Croce, Rosario Lo Stumbo, Orlando Nisticò, Antimo Paternuosto, Francesco Pellegrino, Umberto Raimondo, Giovanni Rubino, Gianfranco Rotundo, Alessandro Rubino, Leonardo Rubino, Luigi Sacco, Luigi Talarico, Massimo Tomaselli, Ivan Tucci, Pasqualina Usai, Maurizio Valente, Luigi Veraldi, Santo Veraldi, Massimo Lomonaco, Stefania Lo Giudice, Salvatore Tarantino, Giuseppe Antonio Salerno e il consigliere regionale Domenico Tallini.

multopoli

 

ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE TUTT’ORA IN CORSO In particolare Massimo Lo Monaco, Stefania Lo Giudice, Salvatore Tarantino e Giuseppe Antonio Salerno sono accusati di associazione per delinquere perché «Lomonaco e Lo Giudice, consiglieri comunali e assessori all’epoca dei fatti, al fine di acquisire consenso elettorale, Tarantino e salerno (ufficiali del corpo della Polizia municipale del Comune di Catanzaro), al fine di acquisite prestigio e benevolenza nell’ambito “politico”, si associavano allo scopo di far ottenere e/o conseguire a loro stessi e/o a terzi utilità ingiusti profitti e/o vantaggi patrimoniali mediante l’annullamento illegittimo di numerosi verbali di contravvenzione stradale di soggetti che a costoro si erano rivolti. Ciò con l’abuso delle loro qualità e/o poteri derivante dalla/e funzione/i ricoperta/e/o strumentalizzando il potere riconosciuto alla pubblica amministrazione (Polizia municipale) in tema di annullamento di atti in autotutela». Il reato, secondo l’accusa si sarebbe protratto a far data dal maggio 2012 (data delle elezioni amministrative) e tutt’ora in corso.
Agli inizi di giugno gli investigatori avevano acquisito nuovi verbali. La Procura, infatti, aveva disposto il sequestro di materiale informatico degli uffici della Polizia municipale e di tutte le multe fatte a partire dal 2013 (data in cui si fermava la prima inchiesta) fino al sequestro.

 

LA NUOVA TRANCHE DI MULTE CONDONATE Secondo le nuova tranche di indagini condotta dalla Digos vi sono nuovi casi in cui, illecitamente, e procurando un danno patrimoniale all’Amministrazione comunale di Catanzaro, le multe sarebbero state ingiustamente condonate. Gli esempi sono diversi. Due episodi sono avvenuti il 4 gennaio 2013 e il 10 aprile 2013 e riguardano Domenico Tallini, oggi consigliere regionale e all’epoca dei fatti consigliere comunale di maggioranza ancorché assessore al Personale della Regione, e Salvatore Tarantino, maggiore tenente/colonnello della Polizia municipale di Catanzaro. Sono accusati di induzione indebita a dare o promettere utilità poiché il 4 gennaio Tallini e Tarantino, abusando e approfittando del vincolo di soggezione derivante dalle specifiche cariche e funzioni pubbliche ricoperte, inducevano il vigile urbano Luigi Sacco ad «annullare indebitamente, sia perché in assenza di alcuna motivazione, sia perché una eventuale autorizzazione “regionale” alla sosta in possesso del Tallini non facultava il parcheggio in zona rimozione», una contravvenzione di 41 euro redatta nei confronti dell’autovettura in uso a Tallini.
Stesse dinamiche e stessi personaggi per l’episodio, e relativo capo d’imputazione, del 10 aprile. Qui cambia il valore della multa, 84 euro, e l’illecito ossia il parcheggio in area riservata ai taxi. 

 

Alessia Truzzolillo

a.truzzolillo@corrierecal.it

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