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Canale suona la sveglia al Pd

LAMEZIA TERME Vanno bene la nuova giunta di tecnici e l’elezione di nuovo presidente del consiglio regionale ma per Massimo Canale è «riduttivo pensare che questo possa far dimenticare ai calabresi…

Pubblicato il: 31/07/2015 – 8:49
Canale suona la sveglia al Pd

LAMEZIA TERME Vanno bene la nuova giunta di tecnici e l’elezione di nuovo presidente del consiglio regionale ma per Massimo Canale è «riduttivo pensare che questo possa far dimenticare ai calabresi la pessima prova che abbiamo dato (tutti, partito e giunta) fino a oggi». L’ex candidato alla segreteria regionale del Pd rompe il silenzio che si era imposto da mesi. E lo fa con un lungo post che venerdì mattina è apparso sulla sua pagina Facebook. Per colui che è stato il principale competitor di Magorno nella scalata ai dem calabresi «sono eccessivi gli entusiasmi di coloro che non avevano proprio digerito le prime scelte di Oliverio e semplicemente sgradevoli i commenti enfatici di quelli che invece le avevano condivise e magari avevano anche strappato un contrattino…».

La “fase 2”, invece, segna per Canale un cambio nei rapporti di forza tra il governatore Mario Oliverio e il Pd: «Fino a ieri il Pd calabrese rincorreva affannosamente il presidente, la linea politica (di facciata) ricordava un po’ quella di un cortigiano ossequioso che sopporta e nella disgrazia spera di ottenere un contentino. Oggi, al contrario, è più che altro Oliverio ad avere un bisogno disperato del Pd e della sua copertura nazionale, dopo il flop della prima giunta. D’altra parte non inventiamo nulla di nuovo: il peggiore male dei partiti ai giorni nostri è proprio la dipendenza dalle rappresentanze istituzionali».

In questo rinnovato contesto tocca ai vertici del partito ridisegnare la linea politica «recuperando autorevolezza, essendo presenti sui temi, interloquendo e confrontandosi con la giunta e non semplicemente prendendo atto delle sue scelte. Da Gioia Tauro, alla sanità, ai fondi comunitari, alle infrastrutture sarebbe utile che per una volta anche il partito potesse (e volesse) dire la sua».

Quanto all’organizzazione interna, la road map disegnata da Canale parte da una seria autocritica sugli errori commessi fino ad oggi: «Sull’intero territorio regionale ci sono sezioni che procedono in ordine sparso, alle ultime comunali abbiamo registrato contrapposizioni elettorali all’interno degli stessi circoli; i nostri tanti (e bravi) sindaci non hanno avuto negli ultimi due anni alcun confronto con il partito e spesso hanno assunto in solitudine scelte delicatissime per le loro comunità».

Nel finale arriva qualche parola al miele per Oliverio (suo principale sostenitore durante il congresso dello scorso anno): «Si è dimostrato finalmente umile e intelligente, ora tocca al Partito democratico calabrese fare altrettanto». Infine, l’appello: «A tutti vorrei ricordare che: è passato un anno abbondante dal congresso regionale; nove mesi dalle elezioni regionali; tra quattro anni si vota di nuovo e vorrei avere anche un solo argomento per convincere nuovamente i calabresi a votare per il centrosinistra. La politica sopravvive ai singoli e alle nostre scelte, contingenti».

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